Morìa di vongole in laguna, uniti per dare risposte ai pescatori

Martedì 18 Febbraio 2020 di Enrico Garbin
I pescatori con Azzalin
ROSOLINA - «In attesa di capire le ragioni della moria di vongole che sta interessando le lagune di Caleri e Marinetta, si dovrà almeno cercare d'intervenire su tutti quei problemi, dall'interramento delle lagune alle secche nei canali di collegamento al mare, che potrebbero esserne le concause». Lo ha affermato il vicepresidente della commissione regionale caccia e pesca, e consigliere Pd, Graziano Azzalin, che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo alla laguna di Marinetta accompagnato dai rappresentanti di alcune cooperative di pescatori di Porto Viro e Rosolina.

RISPOSTE AI PESCATORI
Ennesima presa d'atto di una situazione che gli operatori della zona hanno segnalato ormai da qualche settimana alle autorità politiche, sanitarie e ambientali, e che per una volta sembra trovare tutti concordi sia nel dare solidarietà ai pescatori, che nel cercare le possibili soluzioni. A partire proprio da quegli interventi che chi vive e opera in questi specchi acquei va chiedendo da tempo, ma che senza l'odierna emergenza determinata dalla moria di vongole, difficilmente sarebbero stati presi in considerazione.
«L'interramento delle lagune può favorire fenomeni di anossia, così come preoccupa la mancanza di manutenzione dei canali di collegamento al mare per garantire la navigabilità e il ricambio delle acque - ha sottolineato Azzalin - la Regione ha ben presente la questione e per quanto di competenza, valuterà come intervenire. Ci sono, però, delle situazioni oggettive, su cui probabilmente non è stato fatto abbastanza in passato».
CRITICHE NEL CASSETTO
Una considerazione, quest'ultima, che sembra lanciare una frecciata a chi finora ha gestito le problematiche del comparto, ma non al punto da incrinare l'unità d'intenti con cui le parti stanno affrontando la mori,a mettendo al primo posto la salvaguardia dei posti di lavoro e la produttività, che è anche salubrità, delle lagune. Mentre l'Istituto zooprofilattico, Ulss 5 e Arpav sono al lavoro per determinare le ragioni di un fenomeno che per l'estensione dell'area in cui è avvenuto e per la percentuale di prodotto che è andata perduta, è senza precedenti, i dati certi sono i circa 400 operatori danneggiati in varia misura. «È una situazione drammatica, perché in alcuni vivai è andato perso fino al 90% del prodotto e gli operatori hanno vista compromessa la semina di un intero anno - conclude Azzalin - per loro, oltre al danno delle minori entrate, c'è la beffa dei maggiori costi per ripulire i fondali dalle vongole morte e poi smaltirle. Sarà indispensabile intervenire con gli indennizzi, anche a livello regionale, ma non basta. Occorre risalire alla causa di questa strage per garantire prospettive future al settore».
Combattere l'interramento delle lagune, garantire i canali per la navigazione e il ricircolo delle acque, richiede un costoso piano d'interventi che è complicato sotto il profilo autorizzativo e nella sua concreta realizzazione. Una semplice manutenzione nelle lagune, invece, potrebbe dare solo un limitato sollievo nel breve periodo. Superata la fase dell'emergenza, sarà il tipo di scelta che verrà fatta a dare una prospettiva alla pesca.
 
Ultimo aggiornamento: 15:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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