Lo strano caso di Barbisan, il leghista in minoranza: bufera a Palazzo

Lunedì 17 Febbraio 2020 di Angela Pederiva
Luca Zaia e Fabiano Barbisan
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VENEZIA - Lo strano caso del leghista che sta in minoranza agita il dibattito politico in Veneto. La vicenda è quella di Fabiano Barbisan, 56enne di Fossalta di Portogruaro, eletto consigliere regionale nel 2015 all'interno della lista Zaia Presidente. Un militante della Lega convinto, tanto da stare in prima fila al Gran Teatro Geox di Padova per applaudire Matteo Salvini, così come al gazebo del partito nel Veneziano per promuovere il tesseramento. Nonostante ciò, l'imprenditore zootecnico figura all'opposizione nell'aula di Palazzo Ferro Fini, dapprima nel gruppo Centro Destra Veneto e attualmente nel Misto, dove si ritrova per capogruppo Piero Ruzzante, che però è un esponente di Liberi e Uguali.

Perché allora? "Per una scelta fatta e condivisa quasi tre anni fa", dice Barbisan, alludendo alla strategia zaiana di allargare il perimetro della maggioranza, il che peraltro gli ha consentito di rilevare la vicepresidenza della commissione Sanità, ruolo istituzionalmente riservato alle minoranze. Di qui la polemica scatenata dal Movimento 5 Stelle, il cui leader Jacopo Berti era stato inizialmente il vicepresidente della commissione. Tuona il pentastellato Manuel Brusco: "Mica rinuncia alle indennità! Ci mancherebbe... Del resto per Zaia e i suoi soldatini, le poltrone a questo servono: potere e soldi. Tanto che val la pena di moltiplicarle, con i finti gruppi di opposizione e con i dieci assessori esterni in più che la maggioranze si è autoconcessa".
 
Ultimo aggiornamento: 21:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA