Oderzo, bomba inesplosa ritrovata nel cantiere del gas

Domenica 16 Febbraio 2020 di Annalisa Fregonese
Oderzo, bomba inesplosa ritrovata nel cantiere del gas
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ODERZO - Una bomba inesplosa è stata trovata durante i lavori per il rifacimento della rete del gas in via Gorgazzo. L'ordigno è stato rinvenuto mentre dipendenti della ditta Tonello Servizi srl stavano lavorando per rimuovere le vecchie condotte. Nel manovrare l'escavatore, l'addetto si è accorto di aver urtato qualcosa con la benna. Si è subito fermato per controllare cosa potesse essere e, con sua sorpresa, ha visto che si trattava di un ordigno bellico. «Il cantiere si è immediatamente fermato e sono state avvisate le forze dell'ordine riferisce Francesco Fava di Tonello Servizi srl -. L'area dove si trova l'ordigno è stata isolata, la bomba è stata nuovamente ricoperta di terra. Da quanto è dato sapere la bomba non sarebbe innescata e dunque non sussistono pericoli per la popolazione. Comunque è stato deciso di ricoprirla di terra, la prudenza in questi casi dev'essere massima». Già domani dovrebbe intervenire l'esercito con gli artificieri per rimuovere la bomba, che sarà poi fatta brillare in un luogo idoneo allo scoppio. 

LE FORZE DELL'ORDINE
«Confermo questo ritrovamento aggiunge Andrea Marchesin. Comandante della Polizia locale opitergina . Stanno gestendo la cosa i carabinieri con l'esercito. Stanno valutando un luogo idoneo per il brillamento». «Non sono cose che gestisce il comune puntualizza l'assessore Enrico Patres - è di competenza dei carabinieri». Il cantiere è perfettamente recintato e in sicurezza, nessuno vi può accedere. Quanto avvenuto ha suscitato grande curiosità nel quartiere del Gorgazzo, che si estende dalla chiesetta della Madonna della Salute fin oltre al sottopasso omonimo, delimitato dalla strada provinciale per Piavon. «Un amico che ha visto la bomba racconta uno dei residenti mi ha riferito che è piuttosto grossa. Certo fa impressione pensare che è rimasta là sotto per decenni, senza che nessuno ne sospettasse l'esistenza». In zona si è scatenato il dibattito: c'è chi sostiene che si tratti di un ordigno risalente alla prima guerra mondiale e chi invece propende per il secondo conflitto mondiale. 

IL DIBATTITO
La questione non è peregrina e sta appassionando gli opitergini. Durante la seconda guerra mondiale c'è fra gli anziani chi ricorda come vigesse l'oscuramento, di notte non doveva esserci neppure una luce, altrimenti ci si poteva trasformare in un bersaglio. In volo c'erano i Pippo, gli aerei da caccia notturna che compivano solitarie escursioni, un'operazione concordata con gli Alleati. A differenza dei grandi bombardieri che colpivano ad alta quota, i Pippo arrivavano in volo radente, per evitare la contraerea, sganciando bombe o mitragliando nel buio della notte. Le azioni erano rese possibili dalle prime installazioni di apparecchi radar su aerei che proprio con i Pippo compirono una sperimentazione su larga scala. «Nessuno di noi è un esperto riferiscono ancora da Tonello Servizi ma sembra che sia una bomba da mortaio». In questo caso risalirebbe alla Grande Guerra. Un'ipotesi che potrebbe trovare fondamento nel fatto che questa era zona di guerra, con gli Austroungarici che avevano occupato l'opitergino e l'esercito italiano che, prima di arretrare, aveva cercato di distruggere quante più infrastrutture possibile. Compreso il ponte Manin, fatto saltare in aria dagli italiani, poi ricostruito dagli austroungarici nel giro di brevissimo tempo. Storia a parte, adesso si attendono gli artificieri. Rimosso l'ordigno il cantiere potrà proseguire. I residenti ora sono costretti alle deviazioni per poter arrivare a casa. 
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