La Reyer fa un'altra impresa contro Milano, dopo l'inizio choc ribalta il match e vince di 4: prima finale della storia

Sabato 15 Febbraio 2020
La Reyer fa un'altra impresa contro Milano, dopo l'inizio choc ribalta il match e vince di 4: prima finale della storia

PESARO La Reyer Venezia non muore mai e, dopo l'impresa sulla Virtus Bologna, ne cerca un'altra contro l'Olimpia Milano. All'ottava partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia, gli orogranata hanno sfatato il tabù-primo turno piegando all'overtime 82-81 gli attuali capoclassifica bolognesi dopo 45' di grandissima intensità, sacrificio e di quello spirito-Reyer che quest'anno era stato smarrito troppe volte. Contro i favori del pronostico, Venezia ha piegato una Bologna fin qui dominante in campionato (36 punti, record 18-2 e +6 sulla prima inseguitrice). Un'iniezione di fiducia ed energia da mettere tutta sul parquet questo pomeriggio ore 17.45 contro Milano che nei quarti ha superato 86-62 Cremona detentrice del trofeo.

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 Cronaca
Brutto inizio degli orogranata: 13-7 dopo 4' di gioco e poi 19-7 dopo 8'. Armani precisa dall'arco e molto stretta in difesa.
Bramos mette la tripla del 22-15 e così finisce il 1. quarto

Secondo quarto più equilibrato e 29-28 al 18' e 31-29 all'intervallo lungo

Ancora molto equilibrio alla ripresa poi è break Reyer che difende alla grande: 54-44 al 30'

Nell'ultimo quarto 5' senza segnare per la Reyer poi è +4 con 3 liberi per Bramos che a 24" dalla fine fa 0-3 dalla lunetta, ma Watt la mette dopo il rimbalzo: + 3 a 11" dalla fine poi ancora liberi sbagliati fino all'1-2 di Daye che è decisivo per il 67-63 finale con Milano che non segna più.

Domani sera - 16 febbraio -  sarà finale alle 19 sempre a Pesaro contro la vincente  di Brindisi-Fortitudo Bo.

In tribuna grande esultanza del patron-sindaco Luigi Brugnaro.

AX Armani Milano: Micov 9, Rodriguez 15, Cinciarini 3, Tarczewski 9, Scola 14; Nedovic 8, Roll 1, Biligha 3, Brooks 1, Della Valle. N.e.: Moraschini, Burns. All.: Messina.

Umana Reyer Venezia: Watt 16, Tonut 6, Mazzola 3, Chappell 4, De Nicolao 12; Stone, Daye 13, Bramos 10, Filloy 3, Cerella, Vidmar. N.e.: Casarin. All.: De Raffaele.
 

 


PRESENTAZIONE
Di fronte ci sono le due squadre che hanno vinto gli ultimi quattro scudetti dividendoseli equamente. Il pronostico pende dalla parte dei meneghini di coach Ettore Messina ma la Reyer, battuta Bologna pur da ultima arrivata al tavolo delle commensali di Pesaro, ha dimostrato di essersi calata bene nella parte della «sfavorita», una vera e propria mina vagante (del resto le ultime due edizioni della Final Eight le hanno vinte Torino e Cremona che non partivano in prima fila). «Onestamente abbiamo disputato una partita di altissimo livello. Poi negli episodi poteva succedere di tutto ma abbiamo dato uno squillo importantissimo, forse il primo vero in questa stagione. Al di là di andare a giocarci per la prima volta una semifinale, abbiamo affrontato grandi campioni e nei 45' non abbiamo rubato nulla, ma meritato» ha sottolineato coach Walter De Raffaele dopo il punto a punto con Bologna, un film ricco di colpi di scena che la Reyer avrebbe potuto chiudere già ai regolamentari (in lunetta ha pesato nel finale lo 0/2 di Andrea De Nicolao comunque straordinario nella serata pesarese) e che invece ha indirizzato dalla propria parte grazie a una magia di Austin Daye, tanto «svagato» per lunghi tratti quanto determinante nei possessi che contavano. «L'esecuzione del piano partita da parte dei ragazzi tatticamente ha fatto la differenza. Abbiamo cercato, nel possibile, di limitare Teodosic (stasera nuovo esame Sergio Rodriguez ndr) forzandolo a tante palle perse e tiri fuori equilibrio alternando difese a uomo e zona. Questo ci ha dato molta inerzia» rivive la chiave tattica dei 45' il tecnico orogranata. E tanta energia servirà contro una Milano lunga, fisica, abituata ai ritmi dell'Eurolega. Anche i precedenti nella storia recente della competizione sono a favore dei biancorossi.
STORIA
In Coppa Italia Reyer-Milano si incrociarono al primo turno il 19 febbraio 2016 con netta vittoria lombarda 88-59 in quello che fu l'esordio di De Raffaele da capo allenatore sulla panchina orogranata. Il 24 settembre 2017 la storia si ripeté nella finale di Supercoppa e anche allora Milano la spuntò 82-77 in volata, come lo scorso 15 dicembre al Taliercio (71-70) nell'andata di campionato. «In pochi credevano in questa nostra vittoria» ricorda De Raffaele. «E' stato un elemento importante, perché è naturale che non stiamo giocando un grandissimo campionato ma un'altra volta di più questa squadra si è coesa in un momento importante». Ora c'è la corazzata Milano, talmente lunga che è difficile ipotizzare i dodici a referto; meno dubbi invece in casa dei campioni d'Italia che hanno ritrovato uno Stefano Tonut tirato a lucido (16 punti in 31'), un Gasper Vidmar dominante nel pitturato con 11 rimbalzi nella serata non eccezionale di Mitchell Watt. Anche stasera però la chiave sarà la difesa, Jeremy Chappell e Julyan Stone sono già sul piede di guerra. Difficile che De Raffaele si giochi la carta Andrew Goudelock, mossa suggestiva che significherebbe rivedere il mini mamba contro il suo passato ma anche scardinare equilibri che contro Bologna hanno funzionato.
Giacomo Garbisa
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Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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