A Monaco l'incontro tra i ministri degli esteri cinese e vaticano, la Cina ringrazia il Papa per il supporto contro il coronavirus

Sabato 15 Febbraio 2020 di Franca Giansoldati
A Monaco l'incontro tra i ministri degli esteri cinese e vaticano, la Cina ringrazia il Papa per il supporto contro il coronavirus

Città del Vaticano – A Monaco, ieri pomeriggio, si sono incontrati a margine della 56esima conferenza sulla sicurezza il ministro degli esteri vaticano Gallagher e quello cinese, Wang Yi. E' la prima volta che si tiene un incontro di così alto livello tra Cina e Vaticano. I due ministri degli esteri si sono trovati a tu per tu dopo il discusso accordo sulle nomine dei vescovi cinesi, voluto da Papa Francesco due anni fa, per mettere fine alla spaccatura delle due chiese in Cina, una controllata dal partito comunista e l'altra (illegale) fedele a Roma. Cina e Vaticano hanno interrotto le relazioni bilaterali dopo la presa del potere da parte di Mao.

L'accordo siglato e voluto da Francesco da tutti però non è gradito. Una parte di cattolici cinesi non vede di buon occhio questo passaggio e ha rivolto  accuse pesantissime verso Roma. Chi ha parlato con maggiore forza è stato il cardinale emerito di Hong Kong, Zen che accusa la Santa Sede e il Papa di svendere la Chiesa al partito, scongiurando di non fidarsi.

La Cina partecipava al summit di Monaco assieme a 35 capi di stato per discutere delle principali sfide geopolitiche e dei principali temi di sicurezza. Il contributo atteso dal ministro degli Affari Esteri della Cina, Wang Yi riguardava le questioni più gravi sul tappeto, a cominciare dalle tensioni con Taiwan, le proteste ad Hong Kong, la guerra commerciale con gli Stati Uniti, il Mar Cinese Meridionale, la disputa con gli uiguri, i musulmani cinesi perseguitati dal regime, gli investimenti in Africa e, non da ultimo, l’epidemia del coronavirus.

Il comunicato diffuso dalla Santa Sede nella tarda serata di ieri fa solo riferimento al meeting, senza precisare quanto è durato il colloquio e l'agenda sulla quale si è basato. Gallagher, a nome di papa Francesco e del segretario di Stato vaticano, Parolin ha trasmesso il rispetto e il sostegno della Santa Sede alla Cina per l'epidemia del corona virus.

In questo periodo Papa Francesco ha fatto alcuni appelli in pubblico e ha anche inviato in Cina anche 600 mila mascherine con impresso il logo papale. Un gesto che non deve essere passato inosservato. I giornali cinesi hanno messo in evidenza che l'accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi firmato dalle due parti nel 2018 è considerato di grande importanza, che è favorevole alla promozione del benessere dei cattolici, del popolo cinese e per la pace nel mondo. Da parte sua, Wang ha espresso gratitudine a Gallagher per aver trasmesso la simpatia della Santa Sede al suo popolo.

Wang ha affermato che il virus è un comune nemico dell'umanità e che la comunità internazionale dovrebbe unirsi per affrontarlo. I giornali cinesi stamattina mettono in luce che la Cina ritiene che la parte vaticana può svolgere un ruolo costruttivo nel spingere la comunità internazionale a sostenere e cooperare con gli sforzi di Pechino per combattere l'epidemia in modo obiettivo, razionale e scientifico e salvaguardare congiuntamente la sicurezza sanitaria globale.

Sull'accordo bilaterale relativo alla nomina dei vescovi Wang ha affermato che si tratta di una sorta di passaggio pionieristico che ha prodotto “risultati positivi”, aggiungendo che la Cina è pronta a migliorare ulteriormente la comprensione, costruire la fiducia reciproca e far avanzare lo slancio dell'interazione positiva tra le due parti.

«Questo aprira' piu' spazio per gli scambi futuri», ha sottolineato il ministro Wang Yi.

Difficile dire se  il Papa quest'anno potrà finalmente realizzare il suo desiderio di andare in Cina. Un sogno nel cassetto che ha manifestato anche nel corso del'ultimo viaggio internazionale quando ha evitato ogni critica alla Cina sulla vicenda di Hong Kong, aggiugendo di amare il popolo cinese e di volere visitare Pechino.

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