Lavinox, fiato sospeso per 100 dipendenti: senza cassa via ai licenziamenti

Venerdì 14 Febbraio 2020 di D.L.
Lavinox, rischiano 100 dipendenti
PORDENONE - Quello di oggi potrebbe essere l’ultimo giorno di lavoro per gli oltre cento dipendenti della Lavinox di Villotta di Chions. Anche se per loro ieri si è aperta una porta che dà un filo di speranza: l’azienda ha annunciato di avere inoltrato “preventivamente” la richiesta di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività per un periodo di dodici mesi. Perciò già nella giornata di oggi (ultimo giorno di validità dell’ammortizzatore) ai lavoratori dovrebbe arrivare la comunicazione formale - così almeno ha preteso il sindacato nell’incontro di ieri con il Gruppo Sassoli nella sede di Confindustria Pordenone - di messa in cassa integrazione immediata. Da lunedì mattina, dunque, i dipendenti Lavinox saranno in cassa. Tutti a casa, tranne una ventina di addetti che dovranno terminare alcune lavorazioni e lavoreranno per alcuni giorni. Ma sulla procedura non vi è alcuna certezza. Infatti la “prova del nove”, cioé la verifica tecnico-giuridica, sulla strada intrapresa con la richiesta di cassa straordinaria si avrà soltanto il prossimo 20 febbraio.
LA VERIFICA
Giovedì della prossima settimana al ministero del Lavoro si capirà se sarà possibile proseguire con l’iter di cassa o meno. Quello romano sarà infatti un incontro cruciale e decisivo: se dal ministero non dovesse arrivare il via libera all’operazione è assai probabile che l’impresa faccia scattare i licenziamenti. Una strada di fatto obbligata in quanto l’impresa si trova all’interno dell’iter del concordato preventivo e dunque nell’impossibilità di aumentare la gravità della situazione debitoria. E continuare a tenere i dipendenti significa proprio incrementare la situazione debitoria che la procedura di concordato, seguita dal tribunale di Milano, non consente. A quel punto il licenziamento di tutti gli addetti sarebbe inevitabile.
ALTRA IPOTESI 
Nel caso in cui dal ministero arrivi invece l’auspicato “sì” la procedura della cassa continuerebbe. A quel punto bisognerà attendere il decreto Milleproroghe (che dovrebbe contenere le norme per il finanziamento dell’ammortizzatore sociale) e successivamente fare l’esame congiunto tra azienda e sindacati e siglare l’accordo per la cassa. Che potrà essere fino a dodici mesi, sei nel caso in cui il periodo sia ritenuto sufficiente per l’operazione di eventuale rilancio attraverso l’acquisizione dell’azienda da parte di un imprenditore terzo. A quel punto la procedura passerebbe all’Inps che provvederà - secondo i tempi che non sono brevi e che potrebbero variare dai tre ai quattro mesi - ai successivi pagamenti. In alternativa il primo “pezzo” di cassa verrebbe pagata dall’azienda dentro la procedura concorsuale.
IL PIANO
Il piano potrà dunque proseguire solo se il giorno 20 la risposta sull’ammortizzatore sarà positiva. A quel punto Lavinox procederà con il concordato liquidatorio. La Regione sarà disponibile a un nuovo piano di riqualificazione. E Confindustria giocherà la carta della disponibilità dell’impresa Inox Market service di San Vito che ha manifestato un interesse. Nel frattempo Confindustria sta valutando tutte le professionalità presenti in Lavinox per procedere a eventuali ricollocamenti di lavoratori in aziende del territorio che cercano quelle precise professionalità. Ma la speranza però è per quel “sì” alla cassa che consentirebbe almeno a una parte di continuare a lavorare.
 
Ultimo aggiornamento: 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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