Sposa bambina, don Albino Bizzotto: «Lui mascalzone, ma è sbagliato togliere la figlia a lei»

Giovedì 13 Febbraio 2020 di Nicoletta Cozza
don Albino Bizzotto

PADOVA - La vicenda l'ha colpito moltissimo. Perché la storia la conosce perfettamente. E per mamma e bimba avrebbe voluto un epilogo diverso: un futuro insieme, da costruire con la solidarietà, il sostegno e tanta comprensione. Don Albino Bizzotto, sacerdote padovano fondatore dei Beati Costruttori di pace, e da sempre vicino al popolo nomade, è rimasto colpito dal fatto che la mamma tredicenne sia stata separata dalla creatura che aveva partorito nel novembre scorso, frutto di una relazione con Luca Caari, nomade di 36 anni, con cui conviveva a Vicenza, condannato appunto a 5 anni per atti sessuali con una minorenne.

Don Albino, la piccina è stata adottata, il papà è sparito e la baby mamma in una comunità.
«Certo, è evidente che quest'uomo si è comportato da mascalzone e come tale lo giudica tutta la comunità dei Sinti, che ha condannato e stigmatizzato il suo comportamento. La giovanissima madre è poco più di una bambina e quindi è inaccettabile che sia stata vittima di una situazione così grave. Il problema, però, a mio avviso è un altro».

E cioè?
«Che bisognava dare una possibilità di recupero alla famiglia da cui proviene la ragazzina, che vive in una situazione di degrado lungo le rive del fiume Brenta. Doveva essere collocata in un'infrastruttura e seguita, non lasciata sopravvivere allo stato brado. C'era la necessità che un gruppo di volontari caritatevoli seguisse da vicino questo nucleo in grande difficoltà, inserendo tutti i bambini a scuola e seguendoli poi nei compiti e nelle attività pomeridiane. Invece di questa drammatica situazione si parla solo ora che il caso è emerso in tutta la sua drammaticità. E comunque pure ora la maggior parte dell'attenzione è indirizzata sulla parte piccante della vicenda, non certo sul come aiutare la famiglia della giovane».

Il tribunale dei minori ha deciso di dare la bimba in adozione.
«Sì, ho saputo che è stata tolta la patria potestà ai familiari, ma io non sono assolutamente d'accordo. A mio avviso sarebbe stato preferibile tenere la neo mamma con la bimba in una comunità protetta, dove poteva crescere e maturare in un contesto adatto».

Ma secondo lei come è possibile che ai nostri giorni accadano storie del genere?
«Avvengono in un mondo dove c'è una differenza culturale e in cui il fatto che le donne partoriscano giovanissime risulta normale. I nuclei familiari si formano, e subito dopo si disgregano anche se ci sono figlioletti. Ripeto, quest'uomo è un lazzarone, però stiamo parlando di una realtà in cui ci sono esperienze umane completamente diverse dalle nostre».

La baby mamma, però, pare non avere un nucleo parentale adeguato alle spalle.
«Non è così, perché la madre, cioè la nonna della neonata, non è una stupida e neppure una donna priva di coscienza. Sono sicuro, quindi, che se la figlia fosse stata accolta in una casa-famiglia assieme alla sua creaturina, anche lei, affiancata dagli operatori sociali, avrebbe potuto star loro vicino».
 

Ultimo aggiornamento: 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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