La "quarantena" di Paolo Simion, lo sprinter veneto del team cinese

Giovedì 6 Febbraio 2020 di Tina Ruggeri
La "quarantena" di Paolo Simion, lo sprinter veneto del team cinese
Il coronavirus impatta anche sul ciclismo. E' la storia del velocista veneziano di Martellago, Paolo Simion, ora in forze al team cinese Tian Younde. Nato a Castelfranco Veneto, ma veneziano da sempre, proprio per colpa del coronavirus si trova bloccato in Italia, non perché l'abbia contratto, ma perché il suo team si trova in un limbo.

Dopo 5 anni in Bardiani la virata verso l'Oriente di Paolo Simion, luoghi che il velocosta ha sempre amato.
«La proposta è arrivata tramite il general manager cinese Zang racconta Paolo Simion alla festa da lui organizzata dai fratelli Foligno a Martellago, insieme a Pippo Pozzato -. Il contratto in una continental in Cina, perchè li le professional non esistono e non c'è nemmeno un calendario per questa categoria. Eccetto una corsa a tappe per le Wolrd Tour. Al momento è partito solo il Tour de Lankway in Malesia. Insomma la proposta mi è arrivata ad ottobre, e dopo due mesi di mediazione ecco la firma sul contratto. E la stagione agonistica sarebbe dovuta iniziare anche con due mesi di anticipo rispetto al solito, ovvero il 23 febbraio. Avrei dovuto correre le gare in Cina e Asia, come il Giro del Giappone, Indonesia, Taiwan e tutte le diverse prove dell'Asia Tour. E sono zone che mi piacciono tantissimo, anche per i tour avventurosi che ho fatto durante le mie vacanze a fine stagione ciclistica. Una sfida anche per me stesso» continua Paolo Simion. «Ho corso 5 anni in un team tutto italiano, di madre lingua sottolinea il velocista ex Zalf e cominciava a starmi stretto, cercavo stimoli nuovi e personali per allargare i miei orizzonti, conoscere il mondo, spinto soprattutto dal mio spirito avventuroso. Ho viaggiato davvero all'avventura in Indonesia, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Nepal, Malesia e Sudafrica. Adesso ho in testa un progetto che mettero in pratica tra un paio d'anni ma non voglio svelare, sempre con miei ex compagni di squadra. Pensa che guardando qualche giorno fa un'app, risulta che ho visitato 56 paesi nel mondo e in totale ce ne sono 200 contando le città stato come si Singapore e Macao. Insomma ho accettato questa proposta , una sfida contro me stesso». Ma alla fine ci si è messo di mezzo il coronavirus. «Eh già sorride Simion ci hanno già allertato dalla Cina che stanno valutando di spostare la prima gara in programma dal 23 febbraio a data da destinarsi a causa della pandemia. Ma da quanto percepiamo per contatti diretti con la Cina, la situazione sembra molto più grave delle notizie che ci arrivano in Europa. Li hanno sigillato e blindato intere città e non si muove nulla. Dicono che al momento tutti gli eventi sportivi siano al momento bloccati ma con l'isolamento del virus si riaprono le speranze.»
 
Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 21:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA