Safilo, buco nell'acqua l'incontro al Ministero. I sindacati: tocca alle Regioni Veneto e Friuli

Martedì 28 Gennaio 2020
Protesta dei dipendenti Safilo a Longarone

ROMA - Duro faccia a faccia oggi 28 gennaio al Ministero per lo sviluppo economico, tra Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e azienda sulla vertenza Safilo e il piano industriale che prevede un taglio di circa 700 posti di lavoro tra Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Nel corso dell'incontro di oggi al Mise, infatti, che si è concluso con un nulla di fatto, il gruppo, come riportano i sindacati, continua a ribadire come le scelte annunciate siano «giustificate dal calo dei volumi atteso per i prossimi mesi a causa del mancato rinnovo di licenze importanti. Una giustificazione rispedita al mittente dai sindacati che hanno nuovamente bocciato il piano «che resta davvero debole e privo di sostenibilità industriale».

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Il confronto comunque proseguirà e un nuovo round è stato fissato per mercoledì 5 febbraio prossimo. «Sarà questa un'occasione importante per entrare nel merito del Piano industriale, prima della sua attuazione nei vari stabilimenti. Solo di fronte alle modifiche da noi suggerite potremmo eventualmente affrontare la questione degli strumenti per gestire la crisi», annunciano ancora Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. «L'intervento delle Regioni nelle quali insistono gli stabilimenti sarà di fondamentale importanza per capire le modalità di agevolazioni necessarie a dare un futuro e una continuità occupazionale ai tanti addetti, dalla indiscutibile esperienza e professionalità, e un futuro economico ai territori interessati», concludono.
 

Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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