«È disabile, non voglio affittare la casa di mia proprietà a questa inquilina»

Domenica 26 Gennaio 2020 di Federico Fioretti
disabile
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TREVISO -  «Siete dei pirati e degli imbroglioni, non intendo più affittare la mia casa perché mi avete nascosto che la nuova inquilina è una disabile». Queste le parole che si è sentito rivolgere al telefono Alfiero Lazzarini, titolare dell'agenzia di intermediazione immobiliare Astra 1 di Onè di Fonte, dal proprietario di un appartamento di Pieve del Grappa il giorno dopo aver concluso il contratto di locazione per conto di un'anziana affetta da disabilità. Un episodio grave che ha avuto conseguenze immediate (la donna si è trovata improvvisamente senza una casa in cui andare), e ne avrà di future, dato che l'agenzia immobiliare formalizzerà una circostanziata denuncia ai carabinieri su quello che è accaduto. 
I fatti risalgono al 23 gennaio. Le parti hanno apposto le firme sul contratto, con tanto di deposito cauzionale di 700 euro, pari a tre mensilità del canone di locazione, versato dalla donna al proprietario dell'appartamento. Poi l'incredibile retromarcia del locatario. La donna, che svolge servizi di assistenza ai bisognosi, ieri è stata chiamata a sgomberare l'appartamento in cui ha abitato negli ultimi 5 anni a Onè di Fonte, vista la scadenza del contratto di locazione e considerato che la casa è stata venduta a persone pronte ad accedervi già domani.
IN STRADA
Quindi si ritrova fuori dalla vecchia casa e respinta prima di entrare nella nuova: praticamente è finita in mezzo a una strada. L'agenzia si è attivata subito per cercare una nuova sistemazione in tempo utile, individuata in un appartamento a Ca' Rainati di San Zenone degli Ezzelini, nel quale la donna sta traslocando in queste ore aiutata dal team di Studio Astra 1. «Abbiamo versato noi - racconta Lazzarini - i 1300 euro di anticipo delle tre mensilità, proprio per garantire alla nostra cliente un tetto sotto cui vivere. Però siamo infuriati: il proprietario della casa ha cambiato idea da un giorno all'altro, non appena si è accorto che la nuova inquilina era affetta da un lieve handicap. Mi ha richiamato definendoci imbroglioni, spiegando che non intendeva affittare la casa a una disabile e che noi avremmo dovuto informarlo di questo. La nostra cliente, però, lavora e in tutti questi anni è sempre stata puntuale nel pagamento del canone di locazione. Oltretutto avevamo già allacciato le utenze che siamo stati costretti a chiudere ma dovremo comunque sborsare 200 euro di spese minime obbligatorie senza contare i 75 versati per l'assicurazione del fabbricato. Ci sentiamo presi in giro, chiediamo la restituzione di quanto abbiamo pagato e il risarcimento dei danni morali. È gravissimo che una persona venga discriminata a causa della sua disabilità». 
LA VERSIONE
Sulla vicenda il proprietario dell'immobile di Pieve del Grappa fornisce un'altra versione: nessuna offesa, né all'agenzia, né alla donna. I 700 euro di caparra? Pronto a restituirli. «Non c'entra niente - ribatte - il fatto che l'inquilina fosse una disabile. Anzi per lei nutro il massimo rispetto, siamo esseri umani e non è certo nelle mie corde fare discriminazioni. Alla base del ripensamento ci sono motivazioni di carattere personale che mi hanno portato a riflettere sull'opportunità di non dare più la casa in affitto, tanto che per il momento ho deciso di lasciarla sfitta. Quando ho incontrato la donna, mi ha chiesto se avevo cambiato idea per pregiudizi nei suoi confronti. Le ho risposto di non averne. Per quanto riguarda i 700 euro, sono pronto a restituirli anche oggi, se l'agenzia mi riporta i documenti relativi al contratto».
E anche sul presunto perfezionamento dell'accordo, l'uomo puntualizza: «Il contratto non si è concluso perché mancava la firma di mia moglie, che è comproprietaria. Avrei molto da dire anche sulle utenze allacciate dall'agenzia. A me non è mai stato chiesto di poter visionare i contatori di acqua, luce e gas. Ad ogni modo è stata una loro iniziativa e ne dovranno rispondere».
Ma l'agente immobiliare non si fa smontare facilmente: «Il proprietario è venuto in agenzia per firmare il contratto e poi, dato che la moglie non poteva essere presente quel giorno, se l'è portato a casa per far apporre la firma anche a lei. Ho dato per concluso l'accordo, peraltro il passaggio delle utenze dall'inquilino che abitava in precedenza a quello nuovo, cioè l'anziana, è indicato nell'accordo ed è avvenuto nel momento in cui l'uomo è venuto in agenzia a firmare».
Federico Fioretti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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