Drogati sui banchi di scuola e uno su quattro fuma cannabis tutti i giorni

Domenica 26 Gennaio 2020 di Raffaella Ianuale
Cani antidroga tra i banchi di scuola
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VENEZIA - Iniziano a consumare sostanze stupefacenti sempre più giovani e le droghe in circolazione sono pericolose. Dalla cannabis cinque volte più potente di quella di un tempo alle droghe sintetiche acquistabili online, passando per l’eroina in tutte le sue variabili e la cocaina. «La situazione è drammatica, i ragazzi si avvicinano alle sostanze già a partire dalle medie», dice Giovanni Serpelloni, responsabile del Dipartimento delle Dipendenze dell’Aulss 9 di Verona che assieme agli Uffici scolastici territoriali ha realizzato un’indagine sull’uso di droghe tra gli studenti. Uno studio che conferma quanto successo a Treviso in questi giorni con un ragazzino chiamato a deporre in qualità di cliente di un pusher. Il testimone ora ha 14 anni, ma la vicenda risale a quando ne aveva 11. «Sì, è vero - ha detto al pm - fumo quasi quotidianamente e conosco altri miei coetanei che lo fanno». Nella ricerca fatta tra gli studenti il 43% degli intervistati ha affermato di aver visto girare sostanze nella propria scuola, il 28,5% di aver provato a consumare droghe, il 35,5% di aver iniziato a farne uso a 14 anni e il 31% a 15 anni. L’indagine è stata svolta nelle scuole di Verona su duemila studenti, un campione significativo che può dare uno spaccato di cosa sta succedendo anche nel resto del Veneto. I ragazzi raggiunti hanno età tra i 13 anni (frequentano la terza media) e i 18 (ultimi anni delle superiori).

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Del 28,5% che ha ammesso di far uso di sostanze, il 25,9 dice di assumerle quotidianamente, il 26,6% di farne un uso settimanale e il 44,1% occasionale. Alla domanda pensi di smettere quando vuoi il 77,6% ha risposto di sì. «Questo significa che non hanno consapevolezza dei pericoli che corrono - spiega Serpelloni - quasi il 70% dei ragazzi ha dichiarato di aver iniziato ad assumere sostanze tra 14-15 anni e rispetto all'analoga indagine svolta l'anno precedente è aumentato dell'11% il numero di studenti che ha ammesso di aver fatto uso di sostanza; questo dimostra che ci troviamo di fronte ad un fenomeno che è in rapida espansione».

GLI INTERVENTI
L'esplosione della droga tra i giovanissimi è nota sia ai servizi pubblici che si occupano di dipendenze che al privato sociale. Eppure in tutto il territorio regionale c'è una sola comunità, a Conegliano, per minori tossicodipendenti e ne può accogliere al massimo una ventina. In Regione Veneto è stato aperto un tavolo tecnico a cui partecipano le Aziende sanitarie, i responsabili dei Serd e i rappresentanti del privato sociale per elaborare un piano di intervento per il prossimo triennio. «Aumentano gli episodi che coinvolgono giovanissimi: ci chiamano per consulenze su abusi di sostanze nei reparti di pediatria o nei pronto soccorso, non era mai successo prima» spiega Marcello Mazzo, responsabile del Serd di Rovigo e tra i partecipanti al tavolo regionale. Ma quello che arriva ai servizi è solo la punta di un iceberg, «servirebbe invece monitorare il consumo» prosegue Mazzo parlando di ragazzi che usano cannabis, ma anche eccitanti e anfetamine. «Ormai è stato dimostrato e accolto dalla comunità scientifica che l'uso dei cannabinoidi crea danni allo sviluppo celebrale di un adolescente - prosegue il responsabile del Serd - comporta modifiche funzionali e anche incide su alcune patologie: è importante intervenire non solo sulle dipendenze, ma anche sui consumatori problematici».
Parla di ragazzini che fanno uso quotidiano di sostanze e di famiglie in difficoltà Angelo Benvegnù, vice-presidente nazionale del Ceis (Centro Italiano di Solidarietà Don Lorenzo Milani). Lavora nel Ceis di Mestre impegnato sul fronte dipendenze a 360 gradi e con una comunità per abuso di alcol, cocaina e gioco diventata punto di riferimento nazionale. «Ora abbiamo attivato un progetto per le giovani donne perché sempre più numerose entrano nel ciclo delle dipendenze e anche con situazioni molto difficili» spiega Benvegnù. Ma l'esperienza lo ha portato a incontrare giovanissimi in grado di mettere all'angolo i genitori: «Che gli adolescenti vogliano trasgredire è un dato di fatto - dice - ma ci troviamo di fronte famiglie in crisi e genitori spaventati da gestire». Tra le sostanze usate la cannabis con un principio attivo cinque volte superiore a quello di un tempo, ma anche ecstasy e mda, oltre alla diffusione di farmaci quali il Fentanil, un potente analgesico oppioide sintetico nato per sostituire la morfina e che negli Stati Uniti ha già fatto migliaia di morti. «Il problema - conclude il responsabile del Ceis - è che ci sono sempre meno fondi per fare prevenzione, recupero e inserimento lavorativo».

I SERVIZI
Ha una visione regionale del fenomeno Fabio Ferrari, responsabile del Covest, il Coordinamento veneto strutture terapeutiche. «La forbice di chi usa sostanze si sta allargando - spiega - si va dai ragazzini delle medie ai vecchi dipendenti da eroina e cocaina che ormai hanno 55-60 anni». Il privato sociale gestisce servizi residenziali e semi-residenziali per chi è già in cura. Ma le tipologie di intervento sono molteplici. «Si va dal centro di pronta accoglienza all'intervento motivazionale - conclude - di fronte ad un fenomeno che sta colpendo le fasce di età più giovani bisognerebbe però investire di più sulla prevenzione».
E l'importanza di intervenire già nelle scuole viene riconosciuta da Elena Donazzan, assessore all'Istruzione del Veneto: «Il consumo di droghe è una tra le emergenze sociali più devastanti - dice - occorre, nell'ambito delle norme e coinvolgendo famiglie, insegnanti e capi istituto, attivare la possibilità di promuovere una fase di test nelle scuole e intraprendere azioni durissime contro chi spaccia».
Raffaella Ianuale
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Ultimo aggiornamento: 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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