'Calme, luxe , volupte’: in un silenzio baudelairiano popolato di interventi mai banali si è snodata l’intera esposizione di moda maschile, prima a Firenze e poi a Milano, rivolta - forse anche con eccessi di ripetitività - all’esortazione di rispetto per il sistema ecologico. Sostenibile è il termine che più frequentemente ci è stato suggerito da stilisti e produttori, impegni di rispetto per l’ambiente, invenzioni più o meno realizzabili miranti a contenere eventuali possibilità di inquinamento che la moda bandisce senza limiti. Tutto ormai deve essere “pulito”, “ antiinquinante” , “ bio”, “ eco”: Greta fino all’ossessione. Fosse vero ciò che ci è stato promesso ed evidenziato nelle giornate di moda per il 2020-21 potremmo considerarci tra i primi nel mondo a tenerlo pulito.
La moda non si ferma mai: però si sofferma, come abbiamo potuto verificare in questo tempo dedicato all’”uomo” , punteggiato di riferimenti alla pausa necessaria, alla riflessione, al ritorno a un tempo meno aggressivo, alla realizzazione di un “modo maschile più gentile e rilassato” come lo ha suggerito Armani.
Alla fine dei giochi - che in questi giorni ci vedono spettatori per l’alta moda femminile a Parigi - dal cappello della moda 2020-21 spunta un uomo “dolce e gentile” che nel linguaggio della moda significa anche qualche concessione a sovrapposizioni di genere. Ma se qualcosa di maschile in una mise destinata alla donna può contribuire ad accentuare la femminilità così per l’uomo, qualcosa di femminile non necessariamente crea equivoci più o meno voluti ma può semplicemente sottolineare qualcosa di meno aggressivo, un invito alla dolcezza che sinceramente arriva a proposito in un guardaroba stretch, violento nelle forme e nei colori , che la dolcezza sembrava averla del tutto dimenticata.
Riuscirà la moda a rispettare - un impegno così grande? Cucinelli non ammette equivoci: “ moda non deve essere un imperativo al quale sottoporsi senza convinzione ma una possibilità offerta a chi vuole sentirsi giusto in un vestito giusto, a chi non vuole utilizzarla solo per comunicare ma per sentirsi à point con se stesso”. Collezioni green per stile e per i materiali impiegati è anche la conferma di Seventy, “Think green”, pensa verde, era anche il titolo di uno spazio creato nell’ambito di Pitti - con la partecipazione di Reda, leader nella produzione di tessuti sostenibili - per ospitare riflessioni positive e propositive nel senso ecologico. Una speciale installazione dell’architetto Caputo come “punto e spunto concreto per riedificare e pensare secondo una visione contemporanea” , uno spazio animato da talk, incontri, monologhi e dialoghi.
A rendere anche più credibile la svolta intellettuale della moda alcuni riferimenti adottati dalle Maison persino per le campagne pubblicitarie. Quella di Eleventy per il 2020-21 vuole una barca che ...va, ricordando l’Infinito di Leopardi che nel bicentenario della sua presentazione (1820-2020), entra di fatto nelle citazioni pubblicitarie della Maison. “Nella frenesia che ci impone il nostro settore - ha detto Marco Baldassarri , co-fondatore e direttore creativo di Eleventy - è importante oggi recuperare momenti intimi di abbandono all’immaginazione per dare spazio alla creatività e credere in un futuro migliore”.
Che la moda debba diventare sostenibile, ecologica, green, adottando lavorazioni e formule che non inquinino il pianeta, lo abbiamo abbondantemente recepito, incoraggiati anche dalle parole del principe Carlo d’Inghilterra (patron della “Campaign for wool” a sostegno delle fibre naturali) che dal video installato nella sala di Palazzo Vecchio, all’ inaugurazione di Pitti, ha esortato tutti i produttori di moda a scelte ecosostenibili. Sarà davvero così? Quella barca che va - targata Eleventy - portando il messaggio leopardiano ci fa bene sperare: ...”e il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Calme, luxe , volupte’: in un silenzio baudelairiano popolato di interventi mai banali si è snodata l’intera esposizione di moda maschile, prima a Firenze e poi a Milano, rivolta - forse anche con eccessi di ripetitività - all’esortazione di rispetto per il sistema ecologico. Sostenibile è il termine che più frequentemente ci è stato suggerito da stilisti e produttori, impegni di rispetto per l’ambiente, invenzioni più o meno realizzabili miranti a contenere eventuali possibilità di inquinamento che la moda bandisce senza limiti. Tutto ormai deve essere “pulito”, “ antiinquinante” , “ bio”, “ eco”: Greta fino all’ossessione. Fosse vero ciò che ci è stato promesso ed evidenziato nelle giornate di moda per il 2020-21 potremmo considerarci tra i primi nel mondo a tenerlo pulito.
La moda non si ferma mai: però si sofferma, come abbiamo potuto verificare in questo tempo dedicato all’”uomo” , punteggiato di riferimenti alla pausa necessaria, alla riflessione, al ritorno a un tempo meno aggressivo, alla realizzazione di un “modo maschile più gentile e rilassato” come lo ha suggerito Armani.
Alla fine dei giochi - che in questi giorni ci vedono spettatori per l’alta moda femminile a Parigi - dal cappello della moda 2020-21 spunta un uomo “dolce e gentile” che nel linguaggio della moda significa anche qualche concessione a sovrapposizioni di genere. Ma se qualcosa di maschile in una mise destinata alla donna può contribuire ad accentuare la femminilità così per l’uomo, qualcosa di femminile non necessariamente crea equivoci più o meno voluti ma può semplicemente sottolineare qualcosa di meno aggressivo, un invito alla dolcezza che sinceramente arriva a proposito in un guardaroba stretch, violento nelle forme e nei colori , che la dolcezza sembrava averla del tutto dimenticata.
Riuscirà la moda a rispettare - un impegno così grande? Cucinelli non ammette equivoci: “ moda non deve essere un imperativo al quale sottoporsi senza convinzione ma una possibilità offerta a chi vuole sentirsi giusto in un vestito giusto, a chi non vuole utilizzarla solo per comunicare ma per sentirsi à point con se stesso”. Collezioni green per stile e per i materiali impiegati è anche la conferma di Seventy, “Think green”, pensa verde, era anche il titolo di uno spazio creato nell’ambito di Pitti - con la partecipazione di Reda, leader nella produzione di tessuti sostenibili - per ospitare riflessioni positive e propositive nel senso ecologico. Una speciale installazione dell’architetto Caputo come “punto e spunto concreto per riedificare e pensare secondo una visione contemporanea” , uno spazio animato da talk, incontri, monologhi e dialoghi.
A rendere anche più credibile la svolta intellettuale della moda alcuni riferimenti adottati dalle Maison persino per le campagne pubblicitarie. Quella di Eleventy per il 2020-21 vuole una barca che va. ... ricordando "l’Infinito" di Leopardi che nel bicentenario della sua presentazione (1820-2020), entra di fatto nelle citazioni pubblicitarie della Maison. “Nella frenesia che ci impone il nostro settore - ha detto Marco Baldassarri , co-fondatore e direttore creativo di Eleventy - è importante oggi recuperare momenti intimi di abbandono all’immaginazione per dare spazio alla creatività e credere in un futuro migliore”.
Che la moda debba diventare sostenibile, ecologica, green, adottando lavorazioni e formule che non inquinino il pianeta, lo abbiamo abbondantemente recepito, incoraggiati anche dalle parole del principe Carlo d’Inghilterra (patron della “Campaign for wool” a sostegno delle fibre naturali) che dal video installato nella sala di Palazzo Vecchio, all’ inaugurazione di Pitti, ha esortato tutti i produttori di moda a scelte ecosostenibili. Sarà davvero così? Quella barca che va - targata Eleventy - portando il messaggio leopardiano ci fa bene sperare: ...”e il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Ultimo aggiornamento: 18:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi