Tribunale di Venezia, i cancellieri chiedono tutti trasferimento

Mercoledì 22 Gennaio 2020 di Gianluca Amadori
Tribunale di Venezia, i cancellieri chiedono tutti trasferimento
VENEZIA - L'ufficio Gip del Tribunale di Venezia è sull'orlo della paralisi per la carenza di personale e gli eccessivi carichi di lavoro, e tutto il personale amministrativo ha fatto richiesta di essere trasferito in altro settore.

È senza precedenti l'iniziativa di protesta decisa dai cancellieri dell'ufficio più delicato del settore penale, quello che si occupa di arresti e misure cautelari, e che tutti i giorni è alle prese con urgenze, termini e scadenze imminenti dal cui rispetto dipende la prosecuzione o meno della carcerazione di un indagato. 

Il personale amministrativo è stanco e sfiduciato: i pochi addetti rimasti in servizio devono farsi carico di tutto, senza tregua, senza il tempo di riflettere o pensare a ciò che stanno facendo, in una sorta di catena di montaggio i cui ritmi portano facilmente a sbagliare. E dunque sono preoccupati. Per cercare di far fronte a tutte le esigenze, alla luce di una scopertura di organici ormai pari al 40 per cento, gli orari al pubblico sono stati ridotti e così, ogni giorno, in corridoio la fila degli avvocati in attesa è sempre più lunga. 

I MAXI PROCESSI PER MAFIA
Una situazione che si trascina da mesi e che peggiora giorno dopo giorno, a causa di malattia e nuovi pensionamenti, e che è esplosa ora che, oltre al normale lavoro, già frenetico, si sono aggiunti due maxi processi di mafia che richiedono particolare attenzione e impegno. L'ufficio Gip di Venezia, infatti, a differenza di quelli degli altri Tribunali del Veneto, ha competenza distrettuale per tutta una serie di reati, tra cui mafia, terrorismo, reati informatici, pedopornografia: ciò nonostante gli organici non sono stati adeguati alle esigenze. Il ministero aveva disposto l'invio di cinque nuovi cancellieri, lo scorso anno, ma due hanno già ottenuto l'avvicinamento a casa, in altre regioni, e due sono a mezzo servizio in quanto hanno diritto a numerosi permessi per fare assistenza a parenti malati.

«La situazione è insostenibile - conferma il presidente della sezione Gip, Luca Marini - Da quando mi sono insediato, un anno fa, ho scritto ripetutamente per chiedere un intervento risolutivo, ma invano».

SITUAZIONE DRAMMATICA
Complessivamente il personale amministrativo in servizio dovrebbe essere di 18 dipendenti, ma dei cinque nuovi arrivi due sono già stati perduti e dei cinque funzionari tre stanno per andarsene in pensione. «La situazione è oggettivamente drammatica - conferma il presidente del Tribunale, Salvatore Laganà - In tutto il Tribunale manca il 40 per cento degli amministrativi, e con quota cento la situazione è peggiorata: la sofferenza riguarda il Gip, ma anche il resto del penale e il settore civile».

Laganà spiega di aver chiesto al ministro della Giustizia un interpello urgente per trovare cancellieri disponibili a venire a lavorare in laguna: «La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente: in calendario abbiamo un nuovo pensionamento al mese... La protesta del personale è giustificata: ovviamente non possiamo trasferire tutti, e, in ogni caso, non servirebbe. È il ministero a dover intervenire al più presto».

IL SOSTEGNO DEGLI AVVOCATI
A fianco della rivolta dei cancellieri si schierano anche gli avvocati: «Di fronte al semicollasso della giustizia hanno fatto bene a mettere in atto questa azione eclatante - dichiara il neo presidente della Camera penale veneziana, Renzo Fogliata - Porre il caso in questo modo può diventare un'occasione per riflettere e cercare soluzioni ad una paralisi davvero preoccupante. Chiederemo un incontro al presidente del Tribunale, assieme al presidente dell'Ordine degli avvocati: siamo pronti ad offrire il contributo dell'avvocatura per cercare di risolvere questa situazione, nell'interesse di tutti. In questa battaglia siamo tutti dalla stessa parte».
Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 21:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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