I maiali di Pierluigi De Meneghi crescono con la musica: «Così la loro carne è migliore. Me l'ha detto il veterinario»

Martedì 21 Gennaio 2020 di Giuliano Pavan
I maiali di Pierluigi crescono con la musica: «Così la loro carne è migliore. Me l'ha detto il veterinario»

Singolare iniziativa di Pierluigi De Meneghi, 55enne, agricoltore di Spresiano che alleva i suini facendo ascoltare loro ogni venti minuti Radio Birikina. «Se gli animali stanno bene la loro carne è migliore. Me l'ha detto il veterinario». 

LA STORIA
Il suo segreto è il rispetto per i maiali. Li alleva all'aperto, d'estate allestisce per loro anche una doccia fresca. Il cibo è tutto di sua produzione: mais, frumento e orzo. Ma l'ingrediente in più, quello che gli ha fatto vincere la terza edizione del Museto d'oro è la musica. Ha impostato un timer, ogni due ore la radiolina si sintonizza su radio Birikina e suona venti minuti per il piacere e il diletto dei suoi trenta maiali. «Me l'ha insegnato un veterinario trent'anni fa» spiega Pierluigi De Meneghi, piccolo produttore locale 55enne di Spresiano che conduce un'azienda avviata nel 2015 sul solco di una decennale tradizione famigliare. Lui è quadro in una azienda metalmeccanica. Ma come secondo lavoro alleva maiali, mai più di una trentina l'anno. «Il veterinario diceva ai contadini che le mucche se ascoltano la musica fanno più latte. Ed è vero. Per questo faccio ascoltare loro la radio e li tengo puliti. Se il maiale sta bene, la sua carne è migliore. E a quel punto fare un buon museto è facile: io ci metto solo sale e pepe».
È lui il vincitore del Museto d'Oro 2020, terza edizione del premio indetto dall'Ingorda Confraternita del Museto che venerdì scorso (Sant'Antonio Abate, protettore dei norcini) ha celebrato sua maestà il maiale nella propria sede, l'azienda vinicola Caneva dei Biasio di Riese Pio X, nel trevigiano, che per l'occasione ha presentato la bottiglia ufficiale della Confraternita per il 2020: uno spumante di Raboso rosato. 

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CUORE D'AGRICOLTORE
«Lavoro in un'azienda metalmeccanica da quasi 40 anni ma la mia famiglia ha sempre avuto una vocazione agricola. Mio nonno e mio padre hanno sempre avuto almeno un maiale a casa. Era normale, io sono cresciuto amando questi animali» dice De Meneghi. E continua: «Mi sono sempre detto che una volta andato in pensione mi sarei dedicato all'allevamento. Poi mi sono anche detto: perchè aspettare? Cinque anni fa ho partecipato a uno di quei corsi di formazione organizzati dalla Regione per poter mettere in piedi una piccola produzione locale. E ho messo in piedi il mio allevamento».

«Il veterinario del paese, un personaggio un po' bizzarro, continuava a dire che le mucche facevano più latte se ascoltavano musica. Gli allevatori della zona non gli credevano, poi però qualcuno ha iniziato a farlo». Una pulce nell'orecchio. E lui si è detto: «Magari funziona anche con i maiali. Così ho cominciato a far ascoltare loro un po' di musica. Ho visto che si rilassavano. Così ho messo un timer e faccio loro ascoltare la radio venti minuti ogni ora».
Questo appassionato di maiali e di museto è convinto che il benessere dell'animale sia fondamentale. «Bisogna anche sfatare la diceria che i maiali siano sporchi: se lasci loro lo spazio adeguato si mantengono puliti da soli». In fondo, lui sa che quando un animale vive bene le sue qualità organolettiche migliorano. «E poi è un loro diritto stare bene». Insomma, la musica vale più di mille spezie e centomila aromi. Ne sono convinti anche i giudici di gara che, dopo aver degustato il prodotto, non hanno avuto dubbi. A premiarlo l'assessore regionale Federico Caner. Sul podio anche l'azienda agricola Rossi di Musano di Trevignano e Galdino Massaro di Riese Pio X che entrano nell'albo d'oro della competizione (il primo anno aveva vinto Luciano Ceccato, il secondo The Kings of the Macha).

LE REGINETTE
La serata ha riservato anche un'altra sorpresa. Dalla musica per i maiali al premio Miss Cotica, che ha debuttato venerdì scorso. Si doveva scegliere tra le donne presenti la più bella dentro: le sue virtù dovevano essere quelle della simpatia e della goliardia. Un premio spassoso, anche perchè non sono mancate le partecipanti che hanno saputo stare al gioco, dimostrando la loro verve e la loro simpatia. Alla fine il premio è andato, ex aequo, ad Anna e Laura.

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Erano presenti anche le confraternite del Formaggio Piave e della soppressa di Bassano a supportare i confratelli. Matteo Guidolin, Gran Norcino della Confraternita è soddisfatto. «Ormai Riese Pio X è la capitale italiana del maiale - dice anche nel ruolo di sindaco - Promuovere il saper fare dei nostri artigiani del gusto sarà sempre più decisivo per il territorio». La Confraternita dà appuntamento al 17 gennaio 2021, sempre alla Caneva dei Biasio. Ma con una prescrizione, perchè l'evento non è per tutti. «I tristi, i magri e i vegani stiano a casa».

Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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