I trucchi dell'azienda vicentina per sottrarsi alle imposte: sede spostata a Roma, ma non solo

Domenica 19 Gennaio 2020
I trucchi dell'azienda vicentina per sottrarsi alle imposte: sede spostata a Roma, ma non solo
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Tre persone, amministratori o legali rappresentanti di una ditta di Gambellara (Vicenza), sono state indagate dalla Guardia di Finanza di Arzignano per evasione fiscale.
I finanzieri, su decreto della Procura di Vicenza, hanno eseguito nei loro confronti nei giorni scorsi perquisizioni e sequestri di materiale cartaceo e informatico, che sarà utile nel proseguo delle indagini. La società, la cui sede era stata fittiziamente spostata dal vicentino a Roma, presenta debiti con l'erario per 350mila euro. Il reato ipotizzato per gli indagati, in concorso, è quello di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Nell'indagine era coinvolto, per le stesse ipotesi, un quarto ex amministratore, recentemente deceduto.


I Finanzieri della Compagnia di Arzignano (VI) hanno eseguito, alle prime luci dell’alba del 14 gennaio scorso, decreti di perquisizione personale e locale, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, a carico di quattro persone per le quali è stato ipotizzato, in concorso, il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (art. 11 del D.lgs. 74/2000).

La consultazione delle banche dati e gli accertamenti sui luoghi hanno permesso ai Finanzieri di individuare una s.r.l. che, fino al novembre 2015, aveva la propria sede in Gambellara (VI) e, dopo la nomina di nuovo Presidente del C.d.A. – che aveva spostato la propria sede legale a Roma, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Tali circostanze assumevano maggior rilievo alla luce della costituzione, appena quattro giorni dopo il trasferimento di sede, di una nuova società di capitali, legalmente rappresentata dall’ex amministratore della società trasferita e con unità operativa al medesimo indirizzo di quest’ultima.

Gli elementi raccolti, unitamente alle circostanze per cui la società, successivamente al cambio di sede nella Capitale, avesse trasferito i propri dipendenti al nuovo soggetto giuridico operante nel vicentino e che quest’ultimo, a sua volta, fosse subentrato anche nei rapporti di locazione degli immobili nella provincia di Vicenza, avevano quindi portato ad ipotizzare, in capo ai diversi attori di tali vicende (S.G., classe 1954, precedente amministratore; R.M., classe 1955, il precedente socio; M.F., classe 1961, attuale rappresentante legale della società trasferita – come detto, recentemente deceduto; e G.L., classe 1950, proprietario del capitale sociale della stessa), l’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Tali atti, difatti, sono stati ritenuti propedeutici a mandare in oblio la società rispetto alle ingenti obbligazioni tributarie pendenti sulla stessa, la quale, oltre ad essersi resa negli ultimi anni sistematicamente inadempiente agli obblighi dichiarativi e di presentazione del bilancio, presenta debiti con l’Erario per oltre 350 mila euro.

La Procura della Repubblica di Vicenza, condividendo il percorso operativo e le argomentazioni della Compagnia di Arzignano, ha emesso allora appositi Decreti di perquisizione personale e locale nei confronti di: il domicilio di S.G., ubicato in Monteforte d’Alpone (VR);  la sede legale, ubicata in Sossano (VI), e quella operativa, a Gambellara (VI), della citata “newco”; il domicilio di R.V., sito in Arzignano (VI);  il domicilio di M.F., a Cologna Veneta (VR); il domicilio di G.L., a Roma;  la sede legale della società “decotta”, ubicata in Roma, coincidente con la sede della società attraverso cui G.L. risulta detenerne il capitale sociale.

Le attività, eseguite anche con il supporto di personale con qualifica “Computer Foresics – Data Analysis” in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza e con la collaborazione del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma e della Compagnia di Soave, hanno permesso di sottoporre a sequestro strumentazione informatica e documentazione contabile ed extracontabile, anche in forma elettronica, ritenuti utili per corroborare l’ipotesi investigativa e proseguire le indagini.
Ultimo aggiornamento: 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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