Boga e Berardi ribaltano il Toro, il Sassuolo vince 2-1

Sabato 18 Gennaio 2020 di Vanni Zagnoli
Boga esulta con Berardi: i loro gol hanno deciso il match del Mapei
E’ Sassuolo, non Toro. E dire che sembrava il 2020 del Toro, a bersaglio all’Olimpico e con il Bologna e con sofferenza anche a Reggio. Anzi, no, vincono i neroverdi, è solo il secondo successo in due mesi. De Zerbi il giochista rimonta Mazzarri l’attendista. In realtà il Torino è superiore, lo era stato qui già l’anno scorso, salvo gol vincente annullato allo scadere per fuorigioco millimetrico.

Non pare più l’anno granata, nello scorso era vicino alla Champions, perse il derby e il treno per l’Europa, avrebbe disputato il preliminare da ripescata, grazie allo stop internazionale per il Milan, adesso ci prova ma arrivare davanti alla Roma è pressochè impossibile, il settimo posto resta lì, il Parma è a un punto e solo per lo scontro diretto.

Finisce la crisi del Sassuolo, capace di andare in vantaggio a Torino con la Juve, di tenere il pari a San Siro con il Milan ma per 5 volte superato in extremis, la salvezza torna così sottintesa.

Sottinteso è il canovaccio del match, con i granata guardinghi e i neroverdi a fiammate, con le parate di Sirigu e altrettante occasioni toriniste. In trasferta il Torino resta competitivo, con 10 punti in 5 gare, è la faccia bella del mazzarrismo, liquidato da Thohir con eccessiva impazienza.

Il Toro non meritava di perdere il derby, a novembre, all’Olimpico con la Lazio era sprofondato, Mazzarri non faceva meglio di Mihajlovic, che sostituì due anni fa, al Mapei sembra lanciato, da quinto posto, l’Atalanta non è così superiore, se non nel coraggio. Il Toro è fisico, concentrato, piace per due terzi di gara nei gregari, Djidji, Lukic e Ola Aina, Mazzarri è tranquillo, si vedeva anche nel ritiro verso Modena. Una mezza dozzina di tifosi, il rito dell’avvicinamento, fra sostenitori arrivati anche da Bologna, che fanno loro il motto dell’ex ct del volley Mauro Berruto: “Per qualsiasi tifoso, la squadra del cuore è speciale. Il Toro è un’altra cosa: chi lo tifa lo capisce benissimo, agli altri è inutile spiegarlo, non lo capirebbero”.

De Zerbi vuol vincere, come sempre, tantopiù con Berardi, ma passa il Toro, al 20’. Verdi batte l’angolo teso, al limite, Rincon calcia, Locatelli sulla linea devia, ma in porta, Consigli non arriva sulla prima traiettoria. Djidji chiude Berardi, Sirigu si oppone a Caputo. Raddoppia Izzo su traversone di Verdi eppure la traiettoria arcuata era uscita. Nel recupero Bellotti pennella per Verdi, mezza rovesciata abortita, da 24 gare non segna, tanto per uno che venne valutato addirittura 35 milioni.

Ripresa, davanti a Roberto Mancini. Belotti avvicina il raddoppio, il Toro stantuffa, ha il passo da grande, non si capisce come abbia fatto a perdere all’Olimpico con la Spal, come abbia perso a Parma, anzi lì decise l’uomo in meno per due terzi di gara. Urbano Cairo è in tribuna, nel mondo Mastergroup, c’è l’eredità di Giorgio Squinzi, re del marketing sportivo, sintetizzato dall’ad Giovanni Carnevali, proprietario di Mastergroup.

Piace il gruppo Toro, a tenere i brevilinei Boga e simili. Sino allo scoccare dell’ora. Kyriakopoulos è un mancino greco, scoperto da Dez in persona, calcia forte da fuori, Sirigu ribatte. Il pari è un’invenzione di Boga, destinato al Napoli, vediamo se subito. Controllo sulla trequarti, tunnel e destro a giro dai 30 metri, imparabile. Locatelli cerca il bis di quel gol alla Juve, con il Milan, che lasciava intravvedere un’altra carriera, Sirigu tocca in angolo. E’ Boga, ancora Boga, a spaccare il match, è da subito, da Champions, da Barcellona. Cross, Izzo non chiude, Aina ancora meno e Berardi deposita. Millico entra, calcia a giro, fuori. Come Laxalt di testa. L’Emilia mortifica Mazzarri: 1-2 con la Spal e il Sassuolo, sconfitta a Parma. Il Sassuolo arresta le tre sconfitte in sequenza..

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Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 12:48
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