ARABIA SAUDITA - Giungono solo ora a causa della connessione debole le prime immagini di Max Calderan al via dell’esplorazione del deserto del Rub Al Khali, che lo vedrà impegnato nell’attraversamento del Quarto Vuoto, una delle ultime frontiere della terra ancora inesplorate. Una delle immagini lo ritrae durante l’ultimo briefing con il team, durante il quale hanno stabilito gli ultimi dettagli tecnici e hanno ricontrollato tutte le dotazioni, i punti gps e le strumentazioni.
Partito alle 5.30 del mattino (ora locale - Saudi Arabia) del 16 gennaio, attualmente ha già percorso 170 chilometri. La temperatura alla partenza era di 2°, il vento non era fortissimo e la sabbia era di buona qualità, molto compatta e rossa. I giorni precedenti sono stati dedicate ai test dei materiali, della filiera di comunicazione, dell’acqua e del cibo e alla verifica del morale del team. Il cielo sul deserto è molto stellato, uno spettacolo incredibile perché la luna è calante e da qui ai prossimi giorni la navigazione notturna sarà una bella sfida perché sarà buio pesto.
Dal momento della partenza tutto il team è stato tracciato e seguito in contemporanea da tre centrali operative di controllo. Una si trova a Londra (presso una società che segue le situazioni a rischio nel mondo), l’altra si trova a Dubai (dove c’è l’headquarter generale) e una si trova in Arabia Saudita (per ragioni di sicurezza). Max è tracciato e il lancio del suo segnale satellitare è stato diminuito da un’ora a 15 minuti; ogni lancio invia un segnale ai tre centri di controllo per tracciare metro dopo metro il suo percorso.
Dopo la partenza, Max sarà da solo nel deserto e incontrerà il suo team soltanto nei punti di contatto.
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