Legittima difesa, a Nordest 6 cittadini su 10 sono a favore dell'autodifesa

Mercoledì 15 Gennaio 2020 di Natascia Porcellato
Legittima difesa, a Nordest 6 cittadini su 10 sono a favore dell'autodifesa
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Legittima difesa, cosa ne pensano i cittadini. Il Nordest è in allarme: 6 su 10 per l'autodifesa. Ad un anno dall'approvazione della legge sulla legittima difesa il consenso è al 63% apprezzata più dagli uomini che dalle donne, piace a Lega (82%), FdI (76%) e Fi (66%).

IL SONDAGGIO
«Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest'ultimo non preservo me stesso», diceva il filosofo spagnolo Josè Ortega y Gasset. Su questo aforisma sembra convergere anche gran parte dell'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia autonoma di Trento. Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nordest, il 63% dei rispondenti è d'accordo con l'idea che Se una persona trova dei ladri in casa ha sempre il diritto di difendersi anche usando delle armi. Nel febbraio scorso, il Senato ha approvato in via definitiva la Legge sulla legittima difesa all'interno del domicilio o dei luoghi di lavoro che alleggerisce da responsabilità e conseguenze sfavorevoli la persona che si difende da aggressioni avvenute all'interno di questi spazi. L'attesa per questo provvedimento era molta e sostenuta da un ampio consenso: nel 2018, l'idea che fosse sempre giusto difendersi da aggressioni in casa, anche con armi, raggiungeva il 71%. 

MENO URGENZA
Oggi, ad approvazione avvenuta, il calo osservato (-8 punti percentuali) sembra sottolineare una diminuzione dell'urgenza, ma il consenso rimane molto ampio (63%) e assolutamente trasversale. Inoltre, se guardiamo a come varia nei diversi settori sociali, possiamo vedere come questo non scenda (quasi) mai sotto la soglia della maggioranza assoluta. È d'accordo con la legittima difesa il 66% degli uomini e il 59% delle donne. Se consideriamo l'età, il sostegno si ferma al 56% tra gli under-25, mentre tende a salire (68%) tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni. Dei valori del tutto assimilabili vengono registrati anche tra le persone di età centrale (35-44 anni, 66%) e tra gli adulti (45-54 anni, 68%). Tende poi a tornare intorno alla media dell'area (62%) tra coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni e scende nuovamente al 56% tra gli anziani. Guardando al livello di istruzione, emerge che è dalla parte della legittima difesa il 67% di chi ha un livello di istruzione basso, il 61% di chi ha la licenza media e il 63% di chi è in possesso di un diploma o una laurea. Anche la religiosità non sembra incidere in maniera rilevante: considera giusto difendersi in casa anche con armi il 53% di chi frequenta la Messa assiduamente e il 66% di chi lo fa più saltuariamente o non è praticante.

MAGGIORI DIVISIONI
È la politica che sembra far emergere le divisioni maggiori. Il consenso verso la legittima difesa si ferma al 38% tra gli elettori del Pd, raggiunge il 43% tra chi guarda ai partiti minori e il 45% tra coloro che voterebbero per Italia Viva. La soglia del 50% viene (nettamente) superata tra chi guarda al M5s (59%) o si rifugia nell'area grigia dell'incertezza (57%), ma i consensi maggiori provengono da chi si riconosce nelle formazioni di centrodestra. È d'accordo con l'idea che le persone aggredite in casa devono potersi difendere anche con armi il 66% degli elettori di Forza Italia e il 76% di chi guarda a FdI, ma l'adesione più ampia proviene dai sostenitori della Lega (82%).
Natascia Porcellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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