Safilo, salta il "tavolo" per Longarone. I sindacati: «Devono ritirare i 250 licenziamenti in Friuli»

Lunedì 13 Gennaio 2020
Safilo, salta il "tavolo" per Longarone. I sindacati: «Devono ritirare i 250 licenziamenti in Friuli»
LONGARONE (Bl) - Il tavolo di confronto fra azienda Safilo e  sindacati sulla gestione dei 50 esuberi nella sede centrale di Padova è iniziato questa mattina come da calendario, ma quello legato alla ristrutturazione dello stabilimento di Longarone, dove i lavoratori in eccesso sarebbero addirittura 400, questo pomeriggio non si svolgerà.
Lo hanno confermato le organizzazioni sindacali di categoria di Belluno spiegando che la decisione è stata assunta in seguito alla mancanza di risposte soddisfacenti sul futuro dell'impianto di Martignacco (Udine), per il quale l'azienda non avrebbe modificato le proprie intenzioni di chiusura definitiva con il licenziamento di 250 unità.

«La nostra presenza al tavolo su Longarone - hanno sottolineato oggi i sindacati - era subordinata al fatto che si fosse ottenuto, nel vertice di venerdì, un esito positivo sullo stabilimento friulano.
Così non è stato, non abbiamo registrato alcuna apertura sulla possibilità di aprire dei ragionamenti su ipotesi di contratti di solidarietà o strumenti alternativi alla chiusura completa dell'impianto - è ancora precisato - e dunque riteniamo di non avviare il confronto, almeno per ora, anche per la situazione bellunese». L'argomento sarà dunque riportato in questi termini all'incontro al Ministero per lo sviluppo economico, il prossimo 16 gennaio. 
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