L’ex fabbro che rifiuta i soldi dallo Stato: ​«Vivo felice con due euro al giorno»

Lunedì 13 Gennaio 2020 di Claudia Guasco
L ex fabbro che rifiuta i soldi dallo Stato: «Vivo felice con due euro al giorno»
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L’unica nota di modernità è un cellulare, modello preistorico, che ricarica con tre euro al mese per mantenere qualche indispensabile contatto con il mondo. Ricava poche monete facendo il parcheggiatore abusivo: «Conoscono tutti la mia serietà e sono d’aiuto agli autisti, ai corrieri». Per il resto la sua vita è quella di un uomo in esilio volontario e privo anche dell’essenziale. Gabriele ha 55 anni, abita in via Dati a Teramo in una casa senza gas, acqua e luce. È una sua scelta di vita, della quale l’ex fabbro dice di «essere felice», perché nel senso delle piccole cose ha riscoperto la sua ragion d’essere. Lo scontrino della sua spesa si aggira sui due euro e s’ingegna come può: per illuminazione ha un led a batteria solare, lo sportello di un frigorifero gli fa da tavolo e si cucina con un gas da campeggio.

TEMPO DI QUALITA’
I problemi della vita, sostiene, sono altri e per lui un’alba e una passeggiata al parco fluviale sono i momenti migliori della giornata, «a dispetto delle gente che corre affannosamente chissà poi dove». Gabriele ripete a tutti che non gli manca nulla, eppure da quando la sua storia ha fatto il giro della città molti teramani vogliono dargli una mano. Lui a quanto pare preferisce i gatti, che passa la giornata ad accudire «perché nella mia condizione le ore sono libere e faccio quello che voglio, ciò che davvero amo fare. Io punto alla qualità della vita». Per il resto si arrangia come può, «non posso avere spese fisse, questo è il mio unico cruccio».


Così si è creato un sistema per l’acqua, con un tubo collegato a una tanica, per lavarsi usa bottiglie che riempie e lascia al sole. Un matrimonio finito alle spalle, sofferente di asma, non possiede alcun tipo di invalidità civile né ha fatto richiesta per un alloggio popolare. E niente reddito di cittadinanza, «con tutti quei soldi incomincerei a fumare e a bere». Per la verità una casa comoda ce l’avrebbe, «quella di mia madre a Civitella, ma è lontana per i miei gatti ed è molto grande: di riscaldamento va via un patrimonio». Chi l’ha conosciuto è rimasto colpito dalla sua storia di uomo fuori dal tempo e adesso sono in molti a preoccuparsi per lui. C’è chi gli porta vestiti, altri cibo. Ma il dubbio di tutti, considerata la sua profonda dignità, è: «Vorrà davvero essere aiutato?».
Claudia Guasco
(ha collaborato 
Maurizio Di Biagio)
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Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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