Regala un terreno di settemila metri quadrati per salvare i gatti

Domenica 12 Gennaio 2020 di Camilla De Mori
Regala un terreno di settemila metri quadrati per salvare i gatti (Foto di Kessa da Pixabay)
UDINE - Un'oasi per gatti da settemila metri quadri comprata grazie ai soldi regalati all'associazione da un familiare di uno dei membri del sodalizio amico dei quattrozampe, un mecenate zoofilo che ha chiesto di restare anonimo. Il rogito, come spiega la presidente de Gli amici di Poldo di San Vito al Torre, Cristina Malvaso, è previsto «la prossima settimana» ed è il motivo, aggiunge, per cui l'associazione su alcuni elementi preferisce mantenere il riserbo, non foss'altro per scaramanzia. Sull'importo, ma anche sul luogo preciso in cui si trova questo «terreno meraviglioso, a breve distanza dalla nostra sede». Se, come pare, tutto andrà in porto senza ostacoli, «l'oasi felina che creeremo sarà una delle più estese della regione. A Trieste ce n'è una molto grande, ce ne sono altre a Villotta di Chions e San Pietro al Natisone, ma più piccole». Con uno spazio che sarà quasi cinque volte tanto quello attuale, che può contare «su 1500 metri quadri», come spiega la vicepresidente Sonia Delle Case.



IL PROGETTO
Per l'associazione, nata sette anni fa, un sogno che si avvera. «Per noi si tratta di un traguardo molto importante, che segnerà una svolta nella storia della nostra associazione, in quanto avremo l'opportunità di realizzare non solo un'oasi felina, ma anche una struttura di custodia e ricovero dotata di un piccolo ambulatorio in cui effettuare le sterilizzazioni», hanno spiegato anche sulla loro pagina Facebook, con un post rilanciato sui vari gruppi animalisti. «La straordinarietà dell'evento è data dal fatto che dal 2013 abbiamo bussato alle porte di tutti i comuni vicini e nessuno aveva un terreno disponibile, neanche in affitto, neanche da vendere. Siamo stati costretti a creare la nostra oasi in una casa privata», rileva la presidente. Poi, la svolta. «Il donatore - ha spiegato Malvaso - ci ha chiesto di restare anonimo. È un familiare di una persona del direttivo. L'importo? Possiamo dire che si tratta di una donazione importante. Tutto questo nasce dal buon cuore di una persona che ama i gatti e gli animali e che ha visto crescere negli anni la nostra associazione, che si dà da fare senza prendere soldi pubblici, ma contando solo su aiuti di privati. Gli unici contributi pubblici li riceviamo per le sterilizzazioni dei gatti di colonia: abbiamo una convenzione con 10 Comuni», sostiene Malvaso. Ma, aggiunge, «l'acquisto del terreno che l'associazione farà grazie al bonifico ricevuto sarà il punto di partenza. Poi, ci sono molti lavori da fre: dobbiamo acquistare la recinzione, mettere il doppio cancello, l'impianto di sorveglianza, quello sanitario, il riscaldamento. Ci vorranno diversi mesi. Speriamo di completare entro fine anno per trasferire l'oasi». E poi, rileva, «ci sono diverse migliaia di euro per pagare le tasse di registro e l'onorario del notaio, che vanno versati contestualmente all'acquisto. Ci stiamo autotassando per coprire le spese». Ma è partito anche un tam tam su internet per chi volesse aiutare il sodalizio con una donazione.

I NUMERI
Come aggiunge Delle Case, senza la donazione, «non avremmo potuto permetterci di comprare un terreno, dovendo già sostenere le spese per curare e mantenere i gatti infortunati o vittime di incidenti che ci vengono portati. Questa persona, molto vicina ad uno di noi, si è intenerita e ci ha detto: Vi compro io il terreno. Ci ha fatto il bonifico e adesso compreremo questi settemila metri quadri, in cui c'è anche un fabbricato. Nel nuovo spazio faremo quello che abbiamo sempre fatto, ma potremo farlo molto meglio, in un'area più grande, con altre strutture. Oggi, infatti, possiamo contare su 1.500 metri quadri a San Vito al Torre». Attualmente, aggiunge, «ospitiamo una sessantina di gatti. Ce ne occupiamo con sette volontari fissi». L'associazione non punta, ovviamente, ad aumentare i mici ospitati. «Il nostro scopo - dice Delle case - non è certo accumulare gatti. Sarebbe meglio averne meno possibile, perché quando arrivano da noi vuol dire che non stanno bene e hanno problemi: o hanno subito un incidente o sono stati avvelenati o sono cuccioli malmessi. Lo scopo è che trovino una casa tutta loro. L'anno scorso abbiamo fatto oltre 200 adozioni. Solo oggi ne sono stati adottati tre». L'idea di avere la nuova oasi a fine anno «o anche prima» per lei è un sogno che si avvera. «Ma io credo nei miracoli».
Camilla De Mori
Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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