Operaio muore schiacciato dalle travi in acciaieria: Ivan Guizzardi aveva 26 anni

Sabato 11 Gennaio 2020
Operaio muore schiacciato dalle travi in acciaieria: Ivan Guizzardi aveva 26 anni

Ancora una vittima sul lavoro, la prima del 2020 in Piemonte. Un operaio di 26 anni, Ivan Guizzardi, è morto la scorsa notte, schiacciato da alcune travi di ferro in una acciaieria di Pallanzeno, vicino a Verbania. Si allunga così la «scia di sangue dovuta alla mancanza di controlli, prevenzione, rispetto delle regole», è l'allarme della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, secondo cui «la sicurezza non può essere un optional, ma deve diventare una priorità in tutti i luoghi di lavoro».

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L'incidente è avvenuto la scorsa notte. La vittima lavorava per la ditta Lomazzi, che noleggia un capannone all'interno della Travi e Profilati, stabilimento siderurgico con circa 200 dipendenti. Residente a Pieve Vergonte, stava scaricando da un camion putrelle in ferro. Forse il carico non era agganciato bene, le travi sono scivolate e lo hanno travolto. Sul posto, con i sanitari del 118, sono intervenuti i carabinieri e i tecnici dello Spresal dell'Asl di Verbania.

Per il giovane, che sognava il mondo agricolo e stava per cambiare lavoro, non c'è stato nulla da fare. È morto sul colpo, i colleghi inermi di fronte alla tragedia. Sarà la procura a far luce sull'esatta dinamica di quanto accaduto e sulle eventuali responsabilità.

I sindacati, intanto, hanno indetto un'ora di sciopero, lunedì, e convocato una assemblea aperta dei lavoratori perché, dicono, «non è accettabile nel 2020 morire di lavoro».
Come «inaccettabili - afferma la segretaria generale della Cisl Piemonte Orientale, Elena Ugazio - in un Paese civile sono le 1.437 morti bianche dello scorso anno e le 13 vittime di questo inizio 2020. Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti di fronte alla tragica morte di un giovane di appena 26 anni. Da anni lanciamo, inascoltati, il nostro grido d'allarme per intensificare i controlli, la prevenzione e la formazione nei luoghi di lavoro - sottolinea - ma la scia di sangue dei morti continua inesorabile. La sicurezza dei lavoratori deve essere la priorità di tutti». Anche per il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone, «sono necessari maggiori controlli e una formazione adeguata, soprattutto nei settori dove il rischio di infortuni è più elevato. Non è possibile che simili episodi - conclude - si verifichino con una facilità agghiacciante».

Ultimo aggiornamento: 17:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA