Pm10, in Veneto è stato d'allerta: scattano i divieti di circolazione nelle città

Martedì 7 Gennaio 2020 di Angela Pederiva
Pm10, la concentrazione supera i limiti in 5 capoluoghi del Veneto

VENEZIA Com'è tradizione, l'Epifania si è portata via tutte le feste, ma ha anche riportato in Veneto l'allerta smog. E con l'allarme, pure i divieti: l'impennata di polveri sottili, registrata nelle ultime ore dalle centraline dell'Arpav, ha allungato la serie di sforamenti dei limiti di legge, facendo scattare nelle principali città il livello arancione e dunque lo stop fino ai diesel Euro 4. Una situazione su cui ieri ha inciso anche una diffusa sensazione fisica di irrespirabilità dell'aria, a causa dei Panevin accesi domenica sera in numerose località del territorio regionale.

LA NORMATIVA
Le misure di contenimento delle Pm10 sono imposte ai Comuni con più di 30.000 abitanti dal nuovo Accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento per il miglioramento della qualità dell'aria nel Bacino Padano, che oltre al Veneto coinvolge pure l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Piemonte, disponendo un'ordinanza condivisa fra i capoluoghi di provincia. Il primo livello di allerta si attiva, a partire dal giorno successivo a quello di controllo, in caso di quattro giorni consecutivi di superamento del limite di legge giornaliero delle polveri sottili, fissato in 50 microgrammi di inquinante per metro cubo di aria.

Si tratta appunto dell'allarme arancione, che ieri è stato decretato dall'Arpav fino a giovedì per diverse città: a Venezia, Treviso, Padova, Vicenza e San Bonifacio l'indicazione entra in vigore da stamattina, mentre a Rovigo, Este, Cittadella e Legnago era già in corso.

Termina dunque a tutti gli effetti la sospensione delle limitazioni del traffico che era stata concessa dal 16 dicembre per non ostacolare gli spostamenti durante il periodo natalizio. Oggi, domani e dopodomani, dalle 8.30 alle 18.30, nei capoluoghi è vietata la circolazione di autoveicoli (privati e commerciali) alimentati a benzina Euro 0 e Euro 1, così come a diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 e vetture private alimentate a diesel Euro 4, nonché di moto e ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del 2000 o non omologati ai sensi della direttiva europea in materia. Inoltre per tutti i mezzi è proibita la sosta con motore acceso.

L'APPELLO L'assessore Bottacin: abbassate il riscaldamento e non usate stufe a pellet o caminetti

I DATI
Del resto i dati rilevati parlano chiaro. In zona Arcella a Padova la qualità dell'aria è stata pessima a Capodanno (125) e dopo di allora è rimasta scadente (fra 69 e 85), così come a Rovigo (vetta di 109, poi valori tra 56 e 85). A mezzanotte di domenica la centralina di via Lancieri di Novara a Treviso ha segnato il record di 445 microgrammi per metro cubo e al parco Bissuola di Mestre il picco di 200 è stato toccato alle 10 di ieri mattina. «È record di smog, ma il piccolo Nerone de casa nostra salva la tradizione», tuona il consigliere regionale dem Andrea Zanoni, attaccando il governatore leghista Luca Zaia, protagonista dell'accensione di diversi falò nel Trevigiano, che però ribatte: «Non è certo colpa dei Panevin, un simbolo da difendere».
Polemiche a parte, l'Arpav raccomanda di contenere le emissioni in atmosfera: «In presenza di situazioni critiche per i livelli di Pm10 è importante dare il proprio contributo, modificando comportamenti quotidiani che non fanno bene all'ambiente e alla nostra salute». Gli esperti diffondono alcuni consigli: limitare l'uso dell'auto privata allo stretto necessario, evitare di riscaldare la casa con stufe a legna e caminetti, effettuare una regolare manutenzione degli impianti, ridurre l'attività sportiva all'aria aperta o praticarla nelle ore centrali della giornata. Quanto alle combustioni, l'appello è a bruciare solo legna secca e non verniciata e a smaltire correttamente ceneri residue e materiali incombusti alla fine dei falò.


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Ultimo aggiornamento: 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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