Senzatetto morto di freddo a Verona, l'assessore Lanzarin: «La Regione non dimentica i clochard»

Sabato 4 Gennaio 2020
Senzatetto morto di freddo a Verona, l'assessore Lanzarin: «La Regione non dimentica i clochard»
VERONA - «Davanti ad una vita umana, uccisa dalla povertà e dal gelo, serve rispetto. Ma anche verità. La Regione Veneto non si è dimenticata dei senzatetto: nel triennio 2018-2020, grazie al piano regionale di contrasto alle povertà, ha assegnato oltre 4,6 milioni di euro alle iniziative dei comuni e del terzo settore a favore delle persone in condizioni di povertà estrema, senza una dimora».

Manuela Lanzarin, assessore regionale alla sanità e al sociale, interviene così in merito alle critiche sollevate dall'opposizione consiliare a seguito della morte a Verona alla fine del 2019, nei giardini di Porta Vescovo, di Kofie Boateng, il senzatetto di 39 anni ucciso dal freddo delle notti di dicembre all'addiaccio. «È triste dover prendere la parola in queste circostanze nella quali prevalgono sentimenti di dolore, impotenza e umana solidarietà - prosegue - ma sarebbe ingiusto tacere e lasciare campo libero alla falsa convinzione che istituzioni e servizi siano indifferenti verso i drammi della povertà, in particolare quella più estrema». «In Veneto, con il piano regionale di contrasto alle povertà, questa amministrazione ha messo a sistema per i senza fissa dimora fondi pubblici per complessivi 4.637.300 nel triennio 2018-2020 - precisa Lanzarin - Da gennaio 2018 con il progetto DOM. Veneto la Regione si è fatta capofila di un programma che coinvolge come partner i sei comuni capoluogo di Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Treviso e Rovigo che registrano presenze di homeless e che ha una dote finanziaria di 3.310.700 euro. Inoltre, la Regione ha destinato ai 15 ambiti territoriali (ex Ulss) la quota del fondo nazionale lotta alla riservata ai senza dimora pari a circa 1.326.600 euro».

«Pertanto, dire che la Regione non fa nulla per i senza fissa dimora è quantomeno ingeneroso, nonché offensivo per tutti coloro che, nelle istituzioni e nei servizi, operano in stretta collaborazione con associazioni e volontari - conclude - per offrire dignità e opportunità a queste persone così fragili e sfortunate, spesso refrattarie a forme di aiuto».
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