Uno scrittore politico di fine Ottocento, Theodor Herzl, tra le frasi che lasciò in eredità per la sua battaglia in favore di uno stato sionista, dedicava un pensiero forte alle bandiere: “basta una bandiera - diceva - per portare la gente dove vuoi “. Con pretese meno impegnative, nel percorso di lancio e diffusione delle novità in campo maschile per la moda, l’intelligenza del team organizzativo di Pitti Uomo, ancora una volta si è rivelata vincente con l’idea di applicare al look della prossima edizione della kermesse di moda a Firenze la filosofia delle bandiere. Non solo una bandiera per Pitti Umo, ma una bandiera per ogni espressione della moda del contesto fiorentino legato alla testata di Pitti Immagine, quindi Pitti Filati, Pitti Bimbo. Nel piazzale, negli spazi della Fortezza da Basso (dove avrà luogo la rassegna), nel “cuore” di questa 97^ edizione, sventoleranno bandiere come insegne di vittoria , affidate alla scelta di colori che rivestano particolari significati. Sarà vera la profezia di Herzl, e allo sventolar di bandiere nuove folle di compratori, curiosi, ammiratori, modaioli di razza si riverseranno a Firenze nelle giornate di manifestazione?
Tra gli ideatori delle performances di Pitti, la voce di Agostino Poletto - direttore generale di Pitti Immagine - fa il punto sulla scelta di una scenografia senza dubbio diversa, innovativa, coinvolgente, importante. “Pitti - ha detto - è come le Nazioni Unite della Moda, dove ogni brand ha la propria bandiera ma anche dove ognuno di noi può farsi bandiera di se stesso. La bandiera non è mai un tessuto muto, dice sempre qualcosa, suscita sempre un’emozione perché parla secondo messaggi universali, come quelli degli abiti che portiamo e come gli abiti è simbolo mobile di identità, di appartenenza, di pensiero e di sentimento”:
Dal 7 al 10 gennaio Pitti Uomo terrà banco con le collezioni di moda maschile delle griffes più importanti non solo italiane ma del mondo. Sfogliare il programma è impresa ardua che sullo svolazzare di bandiere conduce da un padiglione all’altro, da una location prestigiosa a spazi ricavati nel cuore della città e all’interno della Fortezza. Firenze non presenta un minuto vuoto nelle quattro giornate di moda.
Molte le occasioni proposte per l’autunno-inverno 2020-21 dai 1200 marchi presenti (di cui 540 esteri). Attesa e curiosità per le presentazioni, le performances, i diktat, e per la moda proposta da un poker d’assi quale il quadriunvirato Jill Sander, Brioni, Stefano Pilati e Telfar Clemens.
L’apertura dei “giochi” spetta come sempre all’evento di Brunello Cucinelli che convoca a Firenze da tutto il mondo il meglio della cultura di moda maschile per una cena da “principi” che non delude mai nessuno.
Impossibile raccontare tutti gli eventi in programma, compresa l’isola del profumo con la firma del Maestro profumiere Sileno Cheloni che lancia per il 2021 il profumo “ Satanel” (una fragranza maschile che a dirla basta il nome...).
Ovviamente è vivissima la curiosità per conoscere la bandiera di Pitti Uomo: “non avrà connotazioni politiche o ideologiche - assicura Angelo Figus , art director del progetto. - Nel layout è stata scomposta e ripensata attraverso la materia, il filo, i cromatismi che poi sono il DNA degli abiti protagonisti”.
Non resta che aspettare il 7 gennaio con il botto d’apertura di Pitti Uomo in Palazzo Vecchio a Firenze ,
, seguiranno a Milano le sfilate di Moda Uomo con un calendario che si conclude in tre giornate. Saranno vere le previsioni per il ritorno di una moda maschile “tranquilla”: senza esibizioni che parlino troppo di genere e poco di forma?
Ultimo aggiornamento: 13-01-2020 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi