VENEZIA - «Nella luce gentile del Natale il bene diventa possibile e conseguenza di un nuovo modo d'essere, mentre per chi è nelle tenebre l'unica cosa che emerge è l'io che nasconde Dio e il prossimo; le tenebre sono frutto dall'io che vuole essere prima di tutto e il centro di tutto». L'ha detto il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia nell'omelia della messa per il Natale, celebrata nella Basilica di san Marco.
«Quando si è nella luce si compiono facilmente anche i gesti più complicati - ha sottolineato - quando si è al buio, invece, anche i gesti più semplici diventano problematici.
Ultimo aggiornamento: 18:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Quando si è nella luce si compiono facilmente anche i gesti più complicati - ha sottolineato - quando si è al buio, invece, anche i gesti più semplici diventano problematici.
Senza luce non riusciamo a vedere la realtà così com'è, ne scorgiamo solo una parte e, a volte, nemmeno quella». Moraglia ha concluso: «Solo chi ama vede bene, come dice Antoine de Saint-Exupéry ne 'Il piccolo principe': 'Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi'»