Luca Sacchi, parla la mamma: «Anastasia me lo ha portato via, deve pagare»

Sabato 21 Dicembre 2019 di Alessia Marani
Luca Sacchi, parla la mamma: «Anastasia me lo ha portato via, deve pagare»

«Spero che anche Anastasia vada in carcere. Lei e quel Princi mi hanno portato via mio figlio. Luca era un ragazzo buono, che si fidava. Solo ora ho capito chi fosse veramente quella ragazza che dopo la morte di Luca ho fatto dormire ancora una volta nel suo letto, in casa nostra. Invece le indagini stanno svelando il suo vero volto. Luca con tutto questo schifo non c'entra niente». Mamma Tina Galati stringe in mano la torcia rossa accesa per Luca. Un grande striscione biancoceleste esposto dagli amici dice «Ciao Luca» con un grande cuore.

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Sacchi, fiaccolata a Roma: «Ciao Luca». Il papà: spero che Anastasia vada in galera

IL SOGNO
Alla fiaccolata di ieri in via Macedonia, a due passi da casa Sacchi, davanti all'ingresso del Parco della Caffarella dove il personal trainer di 24 anni andava a correre e ad allenarsi - non lontano da dove è stato assassinato il 23 ottobre da Valerio del Grosso, uno dei pusher di Casal Monastero - c'erano gli amici, gli zii e i cugini, chi a Luca voleva bene. Al fianco di Tina, papà Alfonso, poi Federico, l'altro figlio di 19 anni che quella sera era dentro al John Cabot Pub mentre fuori sparavano a Luca, gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, e nonna Margherita che racconta: «Ho sognato mio nipote vestito di bianco avvolto da una luce splendente. Gli dicevo: Luca perché sali così in alto, attento che cadi. E lui mi rispondeva: nonna sono le ali che mi spingono su. Un angelo». Mauro Deliso è arrivato da Tivoli per abbracciate l'amico Alfonso: «Luca e mio figlio giocavano insieme nella Juniores della Lodigiani. Luca faceva la punta. Un mese prima del delitto ero stato a cena nel ristorante di Alfonso - ricorda - Lui mi disse: Mauro io conosco tuo figlio Simone e tu conosci il mio Luca. Siamo davvero fortunati ad avere due ragazzi così. Luca non meritava quella fine e questa famiglia tanto dolore».

L'AMICO DAI CARABINIERI
Dalla Spagna è tornato anche Nicholas l'amico del cuore di Luca che i carabinieri di via In Selci hanno convocato per acquisire ulteriori informazioni sulla vita e le frequentazioni del ragazzo. Per la compravendita di marijuana messa in piedi con i pusher la sera dell'omicidio, Giovanni Princi è in galera. Anastasia Kylemnyk, nel cui zainetto c'erano i 70mila euro necessari per l'acquisto, ha l'obbligo di firma. Ha evitato il carcere perché incensurata ma la sua posizione potrebbe aggravarsi se dovesse venire fuori una rete non occasionale ma ben strutturata e dedita al traffico di stupefacenti. In quel caso gli inquirenti potrebbero contestarle l'associazione e anche lei potrebbe finire dietro le sbarre.
 



«LA VOLEVA LASCIARE»
C'è di più. Se fosse provato che quella sera, in via Latina, dopo avere mostrato lo zaino ai pusher, Anastasia fosse stata presente anche al colloquio tra Princi e Del Grosso, i carabinieri potrebbero contestarle di avere favorito al fuga dei killer visto che a loro giurò di non avere mai visto Del Grosso e Pirino. Alfonso Sacchi è convinto che Luca, che non fumava marijuana a differenza di Princi e Anastasia, si sia trovato coinvolto per non lasciare sola la fidanzata. «Forse aveva provato ad allontanarla da quei giri. Un anno fa - spiega - litigarono, Luca voleva lasciarla ma poi mi disse: se io la lascio, lei che fa, dove va? Se solo l'avesse fatto, sarebbe ancora vivo». Sarà lo stesso Del Grosso quando parlerà alla pm (l'avvocato Alessandro Marcucci ha fatto sapere che il suo assistito «non ha intenzione di sottrarsi a un interrogatorio») a chiarire altre circostanze.

 

Ultimo aggiornamento: 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA