Il tumore cresce dal rene al cuore. Turista in vacanza operata e salvata

Sabato 14 Dicembre 2019
Il tumore cresce dal rene al cuore. Turista in vacanza operata e salvata
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TREVISO - Il tumore era cresciuto all'intero del suo corpo dal rene fino ad arrivare addirittura al cuore. Una massa di 12 centimetri. Lei, una 64enne di Sydney (Australia), figlia di emigrati italiani, non si era accorta proprio di nulla. La neoplasia si era sviluppata nel tempo senza dare alcun tipo di sintomo. Fino allo scorso settembre. La donna si è improvvisamente sentita male mentre si trovava in vacanza in Veneto per far visita ai parenti. Si pensava a qualcosa di passeggero. Invece è emerso il tumore. E dopo il ricovero d'urgenza nell'ospedale a Montebelluna, dove sono stati eseguiti i primi accertamenti radiologici, ha scelto di farsi operare al Ca' Foncello. Qui un'equipe multi-disciplinare composta da chirurghi, cardiochirurghi e urologi le hanno letteralmente salvato la vita con un intervento eccezionale.
 
LA SCOPERTAIl tumore renale di 12 centimetri che si estendeva all'interno della vena cava inferiore, la vena principale del corpo che arriva al cuore, fino a ridosso delle cavità cardiache. È stata la 64enne a chiedere di essere subito sottoposta al delicato intervento chirurgico nell'ospedale di Treviso, spiegando di essere a conoscenza dell'alta qualità della struttura del capoluogo della Marca, che come hub dispone di attrezzature specifiche, in questo caso quanto mai indispensabili. Mario Salvatore Mangano, responsabile di Chirurgia laparoscopica e robotica, ha organizzato l'operazione multidisciplinare.
LE ÈQUIPELa 64enne è andata sotto ai ferri nella sala operatoria della Cardiochirurgia, struttura attrezzata per eseguire interventi a cuore aperto con circolazione extra-corporea. Accanto a Mangano ha operato Giuseppe Minniti, primario della Cardiochirurgia, assieme ad altri chirurghi generali. «L'intervento chirurgico ha permesso di asportare il rene affetto dal tumore e la sua diramazione verso il cuore attraverso l'apertura della vena principale che confluisce nelle cavità cardiache spiega Mangano dopo il decorso in Terapia intensiva, la paziente è stata trasferita in Urologia, dove ha portato a termine il ricovero». È stata dimessa nel giro di una decina di giorni. E un mese più tardi è tornata in Australia, dove è stata presa in carico dal Centro di riferimento oncologico di Sydney, che si è complimentato con l'ospedale di Treviso per l'ottimo lavoro svolto. Ora la 64enne ha ripreso le proprie attività quotidiane. Senza particolari problemi. «Ringrazio tutta l'equipe che mi ha salvato la vita» è il messaggio che ha inviato dall'altra parte del mondo. «L'altissima capacità e professionalità dei medici dell'ospedale di Treviso tirano le fila dall'Usl della Marca ha reso possibile un complesso intervento chirurgico coinvolgendo tre èquipe. E l'efficienza è stata riconosciuta anche dal Centro di riferimento oncologico australiano». 
Ma.Fa.
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