Amministratore condominiale condannato per buco di 500mila euro muore in Congo, il post della figlia

Venerdì 13 Dicembre 2019
Roberto Artuso. Amministratore condominiale condannato per buco di 500mila euro muore in Congo, il post della figlia
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TREVISO - L'amministratore condominiale Federico Artuso è deceduto in un un incidente in Congo. «Mio padre non era fuggito. Era andato in Africa a lavorare, a spaccarsi la schiena 20 ore al giorno per portare a casa la pagnotta. Per farci sopravvivere, visto che i nostri genitori non si sono presi una lira della loro attività. Gli ammanchi? Per pagare i gli insoluti degli inquilini».

L'INCIDENTE MORTALE Muore Artuso l'ex amministratore di condomini fuggito con i soldi
LA CONDANNA Intascavano i soldi degli inquilini, condannati amministratori


Il dolore per la perdita di un genitore è straziante, ma Federica Artuso nelle scorse ore ha voluto affidare a Facebook un lungo messaggio per ricordare il padre, Roberto Artuso, 57 anni, morto martedì scorso in Congo, dov'è rimasto vittima di un drammatico incidente. L'ex amministratore condominiale, nel 2017 condannato in primo grado a 2 anni e otto mesi, ridotti in appello a 26 mesi, per un buco da oltre 500mila euro scoperto nei conti degli immobili, una quindicina, che gestiva assieme alla moglie, è stato investito da un camion mentre si trovava in sella a un moto all'interno dell'area di cantiere in cui stava lavorando. «Mio padre non è mai stato mosso dall'avidità, ma dalla generosità».
 

LA DINAMICAIl 57enne geometra si era trasferito in Africa da alcuni anni e lavorava per la Likouala Timber, azienda attiva nella commercializzazione del legname di cui è amministratore delegato Alessio Fuser, imprenditore originario di Villorba. Da geometra, Artuso si occupava della realizzazione di capannoni industriali e di case ecologiche, e martedì mattina stava lavorando non lontano da Betou, una città sulla riva del fiume Ubangi, nel Nord del Congo. La ricostruzione dell'incidente è ancora frammentaria, ma stando a quanto riportato dai vertici dell'azienda il 57enne era salito in sella alla sua motocicletta quando è stato travolto dal camion: alcuni operai stavano ricoprendo alcune buche su una strada sterrata, e inavvertitamente il mezzo pesante ha effettuato una manovra che Artuso non si aspettava. La motocicletta del 57enne è andata distrutta nell'impatto e l'ex amministratore condominiale ha riportato gravissime ferite. Artuso è stato soccorso e trasportato d'urgenza in ospedale, ma le sue condizioni sono precipitate nel corso della giornata. Non potendo contare su cure all'avanguardia, il 57enne è spirato nel tardo pomeriggio di martedì, verso le 18.30, a poche ore dal terribile incidente. «Nostro padre è stato investito all'interno del cantiere in cui lavorava» sottolinea la figlia, raggiunta dalla terribile notizia assieme alle sue due sorelle e alla mamma Cristina con una telefonata dall'ambasciata italiana a Brazzaville, in Congo. Ora si attende la data del rimpatrio dalle salma.
IL RICORDOIl caso di Roberto Artuso, scoppiato nel 2014, fu clamoroso e coinvolse centinaia di famiglie che da un giorno all'altro si ritrovarono con acqua, luce e gas (in qualche caso anche tutte assieme) staccate per via delle bollette non pagate. Artuso e la moglie vennero travolti dallo scandalo, chiusero l'agenzia e finirono a processo, concluso con una condanna per appropriazione indebita. Artuso riparò all'estero prima della sentenza, la moglie si trasferì a Torino mentre dei soldi spariti non venne trovata più traccia. «Mio padre ha dovuto lasciare la città che amava andando a vivere da solo nel Terzo Mondo, ricominciando da zero a 53 anni non per sfuggire alla giustizia, alla quale non si è mai sottratto - scrive la figlia -, ma perché a Treviso nessuno ha voluto dargli una seconda possibilità. Gli ammanchi non sono entrati nelle nostre tasche, ma sono stati il tentativo di tamponare gli insoluti di tanti condòmini in difficoltà economiche, per non lasciare senza luce e gas chi pagava correttamente. È un comportamento illegale e lo sappiamo, ma papà non è mai stato mosso dall'avidità di denaro, ma dalla lealtà e dalla generosità».
Alberto Beltrame

Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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