Il ritratto: Chi era Massimo Sartori

Venerdì 13 Dicembre 2019 di Camilla Bovo
Sbranato dai rottweiler di casa, chi era Massimo Sartori
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POZZONOVO (PADOVA) - Morto sbranato dai rottweiler di casa. Massimo Sartori, per gli amici semplicemente Mamo, aveva 49 anni e una grandissima gioia di vivere. Solare, appassionato e positivo, nonostante le varie prove che si era trovato ad affrontare nel corso della sua vita, aveva una personalità carismatica e travolgente.



Nato a Monselice, ha sempre vissuto a Pozzonovo, dapprima con i genitori (venuti a mancare diversi anni fa) e poi con l'amore della sua vita, Romina Polonio, a cui era legato da oltre vent'anni. La coppia si era stabilita in via Solco e aveva fatto entrare nella propria vita i due cani: la femmina, Kyra, nove anni fa, il maschio, Colt, due anni fa. Massimo amava i due animali, che erano intestati alla compagna. Li portava spesso con sé e li trattava con fermezza, allo stesso tempo riservando loro un grande affetto.
 
I cavalli erano però la sua più grande passione. Aveva fatto parte dell'associazione monselicense Cavalieri della Rocca e nel tempo libero si occupava di una piccola stalla tra San Luca di Tribano e Pozzonovo. Gli piaceva molto organizzare lunghe passeggiate in sella, momenti che amava condividere con gli amici, ma anche partecipare a varie rievocazioni storiche nel territorio. L'ultimo evento che aveva creato si è svolto una ventina di giorni fa: un'uscita a cavallo con i vecchi compagni dell'associazione.
Istrionico, amante della compagnia e della buona cucina, non mancava mai di promuovere serate e momenti all'insegna della convivialità e dello stare insieme. Massimo aveva lavorato per moltissimi anni alla Michelin di Tribano, come magazziniere. Dopo la chiusura del deposito aveva trovato varie occupazioni attraverso le agenzie interinali, ma all'inizio di quest'anno per molti mesi aveva dovuto astenersi dal lavoro per gravi problemi di salute. Proprio per i disturbi cardiologici di cui aveva sofferto in passato, gli inquirenti hanno usato la massima cautela nella ricerca delle cause della sua morte: l'esame autoptico servirà per capire se il 49enne fosse stato colpito da malore prima di cadere a terra. Sono ancora tante le domande a cui si dovrà trovare risposta per cercare un senso a questa morte, tanto assurda quanto brutale, che ha sconvolto un'intera comunità. Massimo era infatti piuttosto conosciuto non solo a Pozzonovo, dove viveva, ma in tutto il monselicense e pure nel conselvano, dove aveva lavorato. Anche Arteselle di Solesino, località in cui ancora vive la famiglia di Romina Polonio, ha accolto con sgomento la notizia. Sui social si è riversato il cordoglio di quanti hanno avuto modo di conoscere e benvolere Massimo. Parole pieno di affetto per questo 49enne, ma anche di dolore e incredulità.
Gli amici sono i primi a non capacitarsi di quanto accaduto. «Massimo portava spesso fuori i due cani, che non avevano mai dato segnali di aggressività - racconta un amico -. Mi sembra davvero strano che possano avere attaccato così il proprio padrone. Speriamo di avere presto delle risposte, perché così non so come sia possibile trovare un senso a questa disgrazia».
Il sindaco di Pozzonovo Arianna Lazzarini è stata avvisata di quanto accaduto all'una di notte, poche ore dopo la tragedia. «Conoscevo Massimo e la notizia della sua morte, poi con queste modalità, mi ha sconvolto. È davvero difficile trovare le parole di fronte a una disgrazia simile. - commenta Cose del genere non dovrebbero mai capitare. Ora aspettiamo che l'autopsia faccia chiarezza e spieghi cosa è davvero accaduto a Massimo. Esprimo ovviamente la mia vicinanza alla compagna e alla famiglia».
Camilla Bovo 

Ultimo aggiornamento: 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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