PADOVA - «I cani sono animali, non dimentichiamolo». Così esordisce Aldo Costa, direttore del settore Veterinario dell'Ulss 6, commentando quanto accaduto ieri a Pozzonovo, dove Massimo Sartori 49 anni, è stato trovato a terra agonizzante, sbranato dai cani rottweiler, ed è poi deceduto.
IL RITRATTO DI "MAMO" Cani e cavalli la sua passione: chi era Massimo Sartori
Dottore, che spiegazione può esserci a una tale tragedia?
«Preferisco parlare in generale, non del caso specifico, visto che non si sa ancora nulla di quanto successo. Attendiamo l'esame dell'anatomopatologo sul corpo della vittima. In ogni caso, spesso ci dimentichiamo che i cani sono pur sempre animali, con degli istinti. L'uomo, migliaia di anni fa ha deciso di addomesticarlo perché è un animale utile e non eccessivamente pericoloso. Ma questo non vuol dire che non abbia istinti. Insomma. Il cane non è un peluche».
Ma per quale motivo potrebbe aver aggredito il proprietario?
«Le motivazioni sono molte. Potrebbe anche non averlo riconosciuto. Può succedere. Come può anche essere successo che il proprietario si sia messo in mezzo a una loro lite e abbia avuto la peggio. Ma non è da escludere nemmeno che magari abbia avuto un malore o sia semplicemente caduto e i due cani abbiano cercato di stimolarlo nel tentativo di chiamarlo, ovvero che il loro obiettivo non fosse quello di fargli del male. Ovvio che un cane dovrebbe avere il controllo del morso, ma ci possono essere varie spiegazioni».
Lei ha visto questi due cani, Kyra e Colt?
«Certamente, sono entrati ieri sera (mercoledì, ndr) e ovviamente sono molto spaesati. Abituati alla loro casa, si trovano in un posto diverso, è una reazione normale. Per il resto stanno bene».
E come le sono sembrati?
«A una prima impressione la femmina è un cane molto sicuro di sé, vista anche la sua età. Non manifesta comportamenti aggressivi, come pure il maschio. Sono cani con una buona capacità di relazionarsi con l'uomo».
Che futuro spetta loro?
«Sono ricoverati in canile e resteranno sotto osservazione 10 giorni. Così succede ai cani che morsicano, sia per valutare l'ipotesi della trasmissione della rabbia, sia per valutare le condizioni comportamentali. Alla fine di questo percorso daremo comunicazione anche al magistrato».
E poi?
«E poi questi cani hanno un proprietario, che sarà la prima persona che verrà interpellata, ovviamente, magari li rivorrà avere».
È possibile che vengano soppressi?
«Non si sopprimono gli animali senza sapere cos'è successo e il motivo per cui hanno morso. Questi animali sono nelle mani di professionisti che fanno il loro lavoro con coscienza. Non siamo in America e nemmeno in un film».
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