Si finge cieco per avere i soldi dall'assicurazione, stangato dal giudice

Giovedì 12 Dicembre 2019 di Roberto Ortolan
Si finge cieco per avere i soldi dall'assicurazione, stangato dal giudice
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AZZANO DECIMO - Si finge cieco, o meglio vittima di un infortunio in palestra che gli avrebbe danneggiato l'occhio, per chiedere i danni a due diverse compagnie assicuratrici. Ma era tutta un'invenzione perché il danno all'occhio lo aveva fin dalla nascita. Ma l'ultimo raggiro ha fatto finire in trappola il truffatore seriale, che cambiava nome e di conseguenza codice fiscale, per sfuggire agli accertamenti degli investigatori privati delle assicurazione e risultare con un casellario giudiziale immacolato. In verità una delle assicurazione si è fatta gabbare e lo ha risarcito, proprio in virtù di quel casellario limpido, mentre l'altra si è rifiutata di pagare l'indennizzo. Si è così finiti davanti al giudice civile di Pordenone Chiara Ilaria Risolo che, esaminate le prove e le argomentazioni del presunto cieco e quelle dell'assicurazione ha messo in luce la malafede del richiedente i danni e l'infondatezza delle richiesta risarcitoria, accogliendo totalmente le argomentazioni dell'assicurazione che, attraverso i propri uffici legali e investigativi, aveva scoperchiato la truffa.
 
A quel punto il giudice ha condannato il finto cieco, un 50enne residente nel Vicentino, ma che si era trasferito nell'Azzanese all'unico scopo di frodare l'assicurazione. Rigettata la domanda del 50enne (nella sentenza il giudice ordina sia omessa la generalità dell'uomo e degli altri dati che possano identificarlo e di conseguenza anche il nome dell'assicurazione, ndr) il magistrato lo condanna al pagamento delle spese di lite all'assicurazione, quantificate in 13mila 430 euro (ma anche delle spese della consulenza tecnica). Non solo il giudice, ritenendo che il 50enne avesse avviato una lite temeraria, lo ha condannato a risarcire l'assicurazione con 26mila 860 euro. Una vera è propria stangata che ha fatto anche scattare una segnalazione in Procura a Pordenone (pm Federico Facchin) per frode all'assicurazione.
LA STORIA
A fine settembre 2016, il 50enne, fallito il tentativo di mediazione, citava a giudizio l'assicurazione, chiedendo quasi 73mila euro di risarcimento. «A novembre 2011 - chiarisce nella richiesta danni - mentre mi stavo allenando alla panca pesi in una palestra di San Stino di Livenza, un manubrio mi è scivolato dalle mani e mi ha colpito all'altezza dell'occhio sinistro». A quel punto il 50enne si recò in pronto soccorso a San Vito e Pordenone, dove i medici gli diagnosticarono un trauma contusivo oculare con disturbo del visus (paralisi dell'obliquo sinistro inferiore). Il 50enne denuncio l'infortunio alle due assicurazioni. Una pagò oltre 40mila euro sull'unghia, l'altra invece respinse tale richiesta e non non si sedette al tavolo della mediazione. Decisive per la soluzione del contenzioso sia la consulenza tecnica ordinata dal giudice che le indagini prodotte dall'ufficio investigativo dalle quali è emerso che il 50enne, da anni, e con lo stesso metodo truffava le assicurazione, approfittando di una malformazione congenita all'occhio sinistro.
NUOVA INCHIESTA
L'ufficio legale di Axa assicurazione, in attesa dell'esito dell'inchiesta della Procura di Pordenone, ha annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale nei confronti del 50enne che, nel frattempo, ha lasciato Pordenone per trasferirsi in Sud Italia, dove probabilmente cercherà di cambiare un'altra volta nome, per ripetere lo scherzetto. E infatti emerso dalle indagini legate al processo civile che il 50enne avrebbe raggirato diverse assicurazione, incassando parecchie decine di migliaia di euro.
Roberto Ortolan
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