PADOVA Due giorni prima della tragedia aveva fatto un sogno. In cui
vedeva se stessa morire, ma nel contempo vivere. Difficile da
spiegare, quasi come se un dispiacere talmente forte da annientare,
l’avesse tramortita. E sullo sfondo di quel fotogramma
angosciante c’era un treno, lunghissimo, in corsa. Immagini
inquietanti, a cui lei quando si era svegliata non aveva dato
più di tanta importanza, ma che due giorni dopo si erano
rivelate invece drammaticamente premonitrici. Quando aveva visto
quella scena era la notte dell’11 dicembre del 1990, e il 13
era saltato per aria a Vigonza il convoglio al bordo del quale
c’era la sua nipote prediletta, Cristina
Pavesi, 22 anni, che stava tornando
dall’Università dove era andata a concordare con il
relatore la tesi di laurea.
Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 11:58
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