Neonato morì in sala parto dopo 13 minuti di vita: «Vogliamo solo la verità»

Mercoledì 11 Dicembre 2019
Neonato morì in sala parto dopo 13 minuti di vita: «Vogliamo solo la verità»
FELTRE (BELLUNO) - «Vogliamo solo la verità per il piccolo Mario». Troppi i punti che non tornano, a parere dei genitori, nella vicenda del bimbo nato e morto al Santa Maria del Prato di Feltre, il 24 aprile 2017. La vicenda della morte del piccolo, figlio di una coppia di origine africana che abita a Belluno, è stata discussa ieri di fronte al gip. La famiglia, che si è affidata all'avvocato Roberto Russi del Foro di Pordenone, non smette di lottare. Sono arrivati alla terza opposizione all'archiviazione del caso, approdata ieri in Tribunale a Belluno. Sono 6 gli indagati, personale medico, infermieri e ostetrici di Feltre: A.G., G.G., A.C., S.M., L.C., G.A.
 
IL CASO
Il piccolo Mario, venuto alla luce perfettamente formato, è vissuto solo 13 minuti. La Procura aprì un'inchiesta per omicidio colposo, ma, al termine delle indagini, i consulenti del pm conclusero per una causa attribuibile a un difetto di conduzione del cuore del piccolo. La parte offesa nominò i propri consulenti, che esclusero il difetto del cuore. Le indagini vennero riaperte e venne richiesto un supplemento di perizia dalla Procura, che concluse ancora con la richiesta di archiviazione. Poi il pm revocò la richiesta di archiviazione, chiedendo un incidente probatorio con un terzo perito. Ma anche in questo caso non si fece più nulla e ieri la famiglia è tornata di fronte al gip per opporsi alla terza archiviazione.
LE PROVE
«Abbiamo sempre dato prova - dice il legale dei genitori - che il bimbo fosse deceduto per ipossia verificatosi perché sono passati 12 minuti prima che il dottore intervenisse con una manovra che lo ha fatto nascere. Non molliamo». E sottolinea il «carente accertamento eseguito dai consulenti della Procura dove in un primo momento attribuivano la causa del decesso a un difetto congenito del cuore del piccolo, per poi cambiare causa successivamente». Dopo che i tre medici incaricati dalla difesa confermarono come effettivamente non esistesse quella patologia, i consulenti della Procura fecero osservazioni alle perizie tecniche concludendo per un'altra causa: il bimbo sarebbe morto per un difetto ventricolare, prima del parto. «Anche questo ci ha sorpreso - prosegue l'avvocato Russi -: modificano la causa di morte? La verità è che si era in assenza di un'idonea struttura medica con sala operatoria per quel parto a rischio con paziente obesa e diabetica che avrebbe dovuto fare il cesareo. Spero che il giudice proponga una imputazione coatta e che si vada a dibattimento, affinché la verità venga a galla una volta per tutte». La decisione del giudice si conoscerà il 28 gennaio.
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