Sacile. Addio Ezio Manfè, simbolo dei volontari

Mercoledì 11 Dicembre 2019 di Michelangelo Scarabellotto
Sacile. Addio Ezio Manfè, simbolo dei volontari
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SACILE - «Ezio amava vivere; voleva vivere ma ha perso la sua battaglia con il male; ha perso l'emergenza più importante». Così la moglie Milena Vicenzot ed il figlio Simone ricordano Ezio Manfè, 61 anni, pensionato, per 20 anni coordinatore del Gruppo di Protezione civile sacilese, spentosi lunedì. Un dolore per la mamma Antonietta il fratello Giuseppe, e per tutta la comunità nelle sue varie espressioni. In primo luogo il volontariato che lo ha visto operare e dirigere il Gruppo di Protezione Civile apprezzato in tutta la regione, ma anche ogni singolo sacilese che di Ezio ricorderà il grande impegno profuso nel sociale, il sorriso con cui era pronto ad aiutare chi ne avesse bisogno, la sua cordialità e il suo profondo senso del dovere. Lo confermano le testimonianze apparse subito dopo  la notizia della sua morte nelle forme più svariate sui siti. Lo ricorda «il sindaco Carlo Spagnol a nome della Amministrazione comunale, sicuro di interpretare i sentimento dell'intero consiglio comunale, come coordinatore per 20 anni del Gruppo di Protezione civile, che non aveva lasciato nemmeno quando la malattia ne ha ridotto le sue capacità operative. Era rimasto sempre vicino ai volontari, interessandosi alle attività dei colleghi. Proprio un anno fa gli ho consegnato a nome dell'intera città una targa nella quale era scritto il grazie ad Ezio per un senso civico che non è mai venuto meno. In quel momento lasciava il coordinamento ad Andrea Maso, ma ha continuato ad essere volontario, per mettere a disposizione dei colleghi la sua grande esperienza».
SACILESE DOC
Sacilese doc, e ne era orgoglioso, Ezio dopo gli studi elementari e medi in riva al Livenza, aveva frequentato la Scuola d'Arte Grafica a Udine dove si era diplomato. Quindi era iniziata la ricerca del lavoro che non aveva tardato ad arrivare nella zona del Mobile, dove si era subito accattivato le simpatie per l'impegno, la costanza e il grande senso di responsabilità. Nel 1985 aveva coronato il suo sogno d'amore portando all'altare Milena, poi il completamento del matrimonio con la nascita del figlio Simone. Accanto alla famiglia, al lavoro, che però gli ha riservato tante amarezze quando la crisi del mobile lo ha privato del lavoro, Ezio ha sempre coltivato dentro di sé l'impegno sociale.
LA PROTEZIONE CIVILE
Fin da giovane era entrato a far parte del Gruppo di Protezione civile, mettendosi subito in evidenza per l'impegno, la professionalità, ma soprattutto il senso del dovere. Era il 30 novembre 1999 quando l'allora sindaco Gina Fasan (assessore all'Ambiente era Roberto Ceraolo) ha nominato Ezio a dirigere il Gruppo dei volontari, che ha guidato fino al 7 gennaio 2019 con la nomina ad emerito come a lui piaceva firmarsi. Da subito è diventato l'angelo sempre vigile sui suoi concittadini, pronto ad intervenire in caso di calamità locali, in particolare a contrastare le bizze del Livenza che spesso minaccia la città. Ma Ezio è intervenuto anche in occasione di emergenze sul territorio nazionale in occasione delle alluvioni a Vernazza nel 1999, Piemonte 2000 e in Carnia 2003; di terremoti a L'Aquila nel 2009 a San Giuliano di Puglia nel 2002, Mirandola 2012, Montorio al Vomano nel 2017/2018; di incendi in Abruzzo nel 2011, fino all'ultima emergenza in Friuli nel 2018. Ma la generosità di Ezio si è manifestata anche in altre espressioni di aiuto: la raccolta di generi alimentari consegnati al centro operativo di Maltignano lo acquisto di due panda ai comuni di Montorio al Vomano e di Rotella. Infine Ezio si è occupato anche della sicurezza dei suoi concittadini con interventi di prevenzione sui corsi d'acqua, per rimuovere gli alberi ingombranti e di sbarramento al regolare deflusso delle acque. Era anche sempre presente nelle attività di divulgazione delle buone pratiche di protezione civile. Prima di lasciare ha portato il Gruppo ad ottenere un ultimo riconoscimento: la specializzazione nel soccorso in acqua ottenuta a gennaio 2018.
LA MALATTIA
Da circa un anno la malattia lo aveva provato, tanto che durante la presentazione del progetto che rappresenta una tappa importante della sua vita di volontario Il piano delle emergenze comunale aveva dovuto allontanarsi dall'attività, restando comunque dietro le quinte per esperienza e passione. Questi sono stati i vent'anni che Ezio ha dedicato alla sua comunità che ora lo ringrazia accomunandosi al dolore dei suoi cari. I funerali saranno celebrati venerdì alle 15 nel Duomo di San Nicola.
Michelangelo Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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