Nuovo piano industriale alla Safilo: previsti 700 esuberi per il 2020

Martedì 10 Dicembre 2019 di Redazione Online
Nuovo piano industriale alla Safilo: previsti 700 esuberi per il 2020

PADOVA - La Safilo che ha presentato oggi il nuovo piano industriale di 5 anni (fino al 2024) che  prevede circa settecento esuberi, in Italia, già l'anno prossimo, il 2020, e la chiusura di uno stabilimento.

«La perdita delle licenze del lusso con Lvmh, si legge in una nota dell'azienda padovana, ha reso "necessario" avviare un piano di riorganizzazione e ristrutturazione industriale, che risponda prontamente al nuovo scenario produttivo». Il piano "ha identificato un totale di circa 700 esuberi nel 2020 in Italia" e Safilo "ha aperto un tavolo negoziale" con i sindacati allo scopo di "individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per limitare gli impatti sulle persone coinvolte".

Sei sono gli stabilimenti produttivi del gruppo che ha sede a Padova: Santa Maria di Sala (Ve), Longarone (Bl), Martignacco (Ud), Ormož (Slovenia), Salt Lake City (Usa)  e Suzhou (Cina).

Si è saputo che sono circa 400 gli esuberi previsti per il solo stabilimento di Longarone, in cui operano circa 900 addetti, nel pacchetto di 700 unità totali in Italia annunciate oggi dall'amministratore delegato di Safilo, Angelo Trocchia. È quanto filtra da fonti sindacali. Non sarebbe invece toccato da riduzioni di personale lo stabilimento di Santa Maria di Sala. 

CHIUSURA
Prevista invece  la chiusura dello stabilimento di Martignacco (Udine), in cui operano circa 250 addetti.

Lo si apprende da fonti sindacali. Altri 50 esuberi, nel pacchetto di 700 complessivi annunciati per le sedi italiane, sarebbero stati individuati nella sede di Padova.

L'AZIENDA - La Safilo fu fondata nel 1934 da Guglielmo Tabacchi, figlio di emigranti italiani negli Usa: rilevò la ditta "Carniel" a Calalzo di Cadore, prima fabbrica italiana di occhiali, che fu fondata nel 1878. Trent'anni dopo, nel 1964, viene aperta la sede di Santa Maria di Sala (Ve); successivamente la maggior parte della produzione venne trasferita nello stabilimento di Longarone, in provincia di Belluno,

Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 15:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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