Se l'artista anti-odio era un odiatore, caso politico sul writer: «Mi scuso»

Martedì 10 Dicembre 2019 di Angela Pederiva
Se l'artista anti-odio era un odiatore, caso politico sul writer: «Mi scuso»
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VITTORIO VENETO - Al posto di una svastica, una fetta di torta. Sopra la scritta «W dux», un pezzo di grana. E, anziché un insulto, ecco una salsiccia. È la gastro-arte di un noto writer, trevigiano (Vittorio Veneto) di nascita e veronese (San Giovanni Lupatoto) di adozione, che ha fatto delle proprie capacità grafiche una missione sociale: cancellare gli slogan e i simboli di odio, che appaiono sui muri delle città, con fette di mortadella, insalate capresi, panini alla marmellata. Il problema è che, prima di essere “Cibo”, lo street artist è stato Pier Paolo Spinazzè, un ragazzo che almeno fino al 2016 scriveva sui social frasi xenofobe, antisemite, omofobe, misogine. «Non certo un esempio per i nostri giovani», tuonano i consiglieri regionali Andrea Bassi, Stefano Casali e Fabiano Barbisan (Centro Destra Veneto), in un’interrogazione che stigmatizza il recente intervento in una scuola di Bussolengo da parte del 37enne, il quale però ha intanto divulgato un video in cui chiede perdono per quei vecchi post: «Oggi me ne vergogno. E queste sono le mie scuse personali, di Pier, che ci tenevo a dirvi. Non ho nessuna difficoltà a capire com’ero, i miei limiti, a capire dove ho sbagliato e a chiedere scusa. Di questa cosa me ne vergogno, ma chi mi diffama, chi ha messo in piedi tutta questa cosa qui, arriverà mai al punto di vergognarsi?». Parole che inevitabilmente infiammano il dibattito sulla questione.
 
Giovedì scorso il blog dell'istituto di istruzione superiore Marie Curie ha dato conto dell'iniziativa promossa dagli allievi di una quinta, che dopo aver notato alcuni imbrattamenti nazi-fascisti sul retro dell'edificio scolastico, hanno allertato la professoressa Stefania Lombardo, responsabile del progetto Non più reticolati del mondo!, percorso di approfondimento sulla Shoah: «Con l'approvazione del Dirigente scolastico, Prof. Luigi Giuseppe Pizzighella, la docente ha avviato prontamente la ripulitura delle pareti: È inammissibile che anche la scuola, l'istituzione che per eccellenza promuove la cultura e sostiene lo spirito critico, sia soggetta a queste forme di bieca violenza. Gli studenti hanno così provveduto a ricoprire con della vernice la maggior parte dei simboli: Abbiamo voluto dare il nostro contributo alla lotta contro l'intolleranza. È fondamentale che, soprattutto la nostra generazione, combatta ogni forma di odio, che sia una scritta offensiva sul muro o un atteggiamento sbagliato verso altre persone». Il filmato postato sul canale Youtube ufficiale mostra Cibo mentre trasforma le scritte in una forma di formaggio avvolta dal tricolore.
IL DOSSIERMa nelle stesse ore sul web ha cominciato a circolare un dossier che raccoglie numerosi post, firmati da Spinazzè a partire dal 2012, che attaccano pesantemente una vasta gamma di bersagli: omosessuali, donne, famiglie arcobaleno, grassi, tossicodipendenti, solo per citarne alcuni. «Cose che non vanno pensate e sono state dette: mi dispiace proprio, mi dispiace di cuore», mormora ora il 37enne, nel lungo video in cui si toglie il cappello da Ciboe dice di parlare da Pier, con gli occhi lucidi. Poi lo reindossa e allude alla critiche: «Quello che faccio lo vedete tutti i giorni e penso che le persone debbano essere giudicate per come sono in quel momento e in quel posto. Vedere tutto questo odio insieme fa male, ma da un altro punto di vista mi dà una mano a fare i conti con quello che ero io e quello che non sono più, mi fa capire quanta strada ho fatto e mi fa capire quanto si possa migliorare e, nel mio caso, quanto si possa utilizzare le capacità, l'arte, la creatività come catalizzatore di tanto odio che c'è attorno a noi e anche un po' dentro di noi, forse. Stanno tentando di gettare fango su una cosa molto buona, su un progetto molto valido in cui credo molto e in cui molte persone credono». La tesi finale dell'artista di strada? «Pier sarà anche uno str..., ma giù le mani da Cibo».
LA RICHIESTAGiustificazioni che tuttavia non bastano a Centro Destra Veneto, soprattutto dopo aver letto il post in cui Spinazzè denigrava Tiziana Cantone, la giovane che si era tolta la vita per la vergogna di veder circolare in rete le proprie immagini intime. Di qui l'interrogazione di cui è primo firmatario il consigliere Bassi, ma che è stata sottoscritta anche dai colleghi Casali e Barbisan: «Il writer, che si è tra l'altro distinto per essere provocatore e intollerante con chiunque la pensi diversamente da lui, non può di certo essere la persona adatta ad insegnare ai nostri ragazzi. Ho chiesto quindi all'assessore regionale Elena Donazzan, con delega all'istruzione, che faccia tutto quello che è nelle sue possibilità per fermare questa farsa. Spinazzè non può essere invitato o preso ad esempio da qualsivoglia istituto e/o scuola, di qualsiasi ordine e grado di Verona e del Veneto».
Angela Pederiva
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Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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