Padova. Ladri rubano l'auto con il bimbo a bordo e si schiantano. Intervista al papà

Domenica 8 Dicembre 2019
Padova. Ladri rubano l'auto con il bimbo a bordo e si schiantano. Intervista al papà
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CANDIANA - Simone, quarantadue anni, porta ancora sul volto i segni di una notte passata senza dormire: «Un'esperienza così non la auguro a nessuno. A giochi fatti è andata fin troppo bene. Resta la paura impressa negli occhi di mio figlio. Il rumore sordo delle lamiere che si accartocciano, le sirene dei soccorritori e le urla della gente. Le ferite fisiche si superano, per lo spavento ci vorrà del tempo».

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Ricostruiamo quei drammatici momenti...
«Sono uscito di casa con mio figlio per andare agli allenamenti di calcio a Bagnoli. Siamo passati a prendere il suo compagno di squadra che abita sempre in via Rialto a meno di cento metri da casa nostra. Sono sceso per suonare il campanello di casa e avvisarlo che lo stavamo aspettando in auto».
 

Meno di trenta secondi ed è successo l'irreparabile...
«Ho fatto in tempo a suonare il campanello che un individuo ha aperto la portiera della mia Peugeot nel posto del guidatore, si è fiondato dentro e ha ingranato la marcia».

Cosa ha pensato in quegli istanti?
«Non ho pensato a nulla, l'adrenalina mi è salita a mille. Sono corso verso l'auto, mi sono attaccato alla portiera per farlo desistere, ma quel delinquente dopo avermi trascinato per 150 metri è fuggito».

Una fuga lampo, poi si è schiantato contro l'auto dei complici.
«Sì, non l'ho mai perso dalla mia visuale. Evidentemente non era a posto dal punto di vista psicofisico e si è subito schiantato. Fortuna ha voluto che non fosse già in piena velocità, altrimenti non so che fine avrebbe fatto mio figlio».

Il suo bambino è rimasto ferito?
«Ha riportato un colpo di frusta, ha dolori ovunque, ma in ospedale mi hanno dato importanti rassicurazioni sul suo pronto recupero. Stesso discorso vale per me. Mi sono fratturato un dito del piede nel tentativo di bloccare l'auto e ho escoriazioni alle braccia. Poteva investirmi questo folle e ora non sarei quei a raccontarle il nostro dramma».

Come sta affrontando suo figlio questa esperienza tremenda?
«A dispetto della sua tenera età, si è mostrato molto coraggioso. Mi ha detto che quando ha visto entrare quell'uomo in auto ha capito subito che era un bandito, ma era certo che l'avrei salvato. Adesso sarà nostro compito di genitori seguirlo e stargli vicino con la speranza che il tempo possa cancellare questi brutti ricordi».

Negli istanti che hanno preceduto il fattaccio, non ha avuto la sensazione che stesse capitando qualcosa di grave?
«Ho visto un'auto, una Punto, fermarsi vicino ad un distributore dell'acqua non distante da casa nostra, ho sentito tre persone discutere a voce alta, poi uno di loro è sceso. Pensavo fossero un po' allegri, ma non ho intuito che fossero criminali».
Simone, è consapevole che poteva davvero finire male?
«Certo che sono consapevole. Voglio precisare che l'operazione che ho fatto l'altra sera l'avrò ripetuta mille volte. Il bambino che gioca a calcio con mio figlio abita nella casa dopo la nostra. È naturale che andiamo al campo insieme. Mai nella vita avrei pensato che in meno di dieci secondi potesse succedere una cosa del genere».
I tre malviventi sono stati subito arrestati.
«Ringrazio i carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco per l'enorme lavoro che hanno fatto. Si sono subito sincerati delle nostre condizioni di salute, hanno allertato più mezzi del Suem e poi hanno setacciato palmo a palmo la zona fino a quando non hanno arrestato questi tre balordi. Sono tutti giovanissimi, ma pericolosi. Forse neppure loro hanno capito che la serata di venerdì poteva finire in tragedia».
Il bandito che le ha rubato l'auto con suo figlio dentro era ubriaco fradicio...
«Ho saputo e rabbrividisco al pensiero. Adesso voglio riposare e fare quadrato con i miei familiari per riprendermi dallo spavento. Mio figlio mi ha detto che appena gli passerà il dolore al collo vuol tornare a giocare a pallone. Le sue parole mi hanno strappato un sorriso e mi hanno dato la forza per andare avanti».
C.

Arc.

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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