Ottantenne rapinata da 3 banditi: «Apri la cassaforte e non ti faremo niente»

Domenica 8 Dicembre 2019
Ottantenne rapinata da 3 banditi: «Apri la cassaforte e non ti faremo niente»
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CEREGNANO - «Siediti, dacci le chiavi della cassaforte e non ti succederà niente». Impietrita, ha consegnato le chiavi e ha atteso che i ladri se ne andassero. Poi ha chiamato i carabinieri. Grazie a un sangue freddo esemplare, una signora polesana di 80 anni ha affrontato il faccia a faccia con tre banditi e ha evitato di essere aggredita.
È successo venerdì pomeriggio a Lama Polesine, frazione di Ceregnano, al calare del sole. Il tramonto era alle porte e la donna, autosufficiente e molto lucida, stava ultimando le operazioni quotidiane all’esterno della casa dove vive sola, con la compagnia occasionale del figlio con il quale è in contatto telefonico e che la va a trovare periodicamente. Rientrando in casa, è incappata in tre banditi che approfittando del crepuscolo si erano introdotti nell’abitazione appena fuori del centro della frazione, vicino alla strada lungo il Canalbianco che porta da Rovigo ad Adria.  
DA FURTO A RAPINA
Un furto che si è trasformato in rapina, dal momento che i malviventi l’hanno minacciata intimandole il silenzio. Più precisamente, la tipologia di reato che si configura è rapina impropria, perché alla vittima non è stato fatto del male, ma nei suoi confronti è stata comunque rivolta una minaccia: se lei avesse urlato o chiesto aiuto i malviventi avrebbero reagito in chissà quale modo. La donna ha sorpreso infatti i tre uomini a rovistare tra le sue cose. I ladri sapevano che in casa teneva una cassaforte e hanno chiesto le chiavi per aprirla. L’hanno invitata a stare ferma e zitta, un’intimazione suonata come una minaccia e che l’anziana signora ha seguito alla lettera, pietrificata dalla paura che potessero picchiarla o peggio. Non ha opposto resistenza e ha dato ai ladri quello che volevano: i suoi gioielli, monili di valore di famiglia, custoditi nella cassaforte.
IL RICHIAMO DELLE PENSIONI
Di soldi in contanti, invece, aveva poco o nulla, anche se l’inizio del mese coincide con la riscossione delle pensioni. Dopo aver svuotato la cassaforte, i ladri se ne sono andati in fretta. È successo tutto in pochi attimi. Una volta usciti, la signora è corsa al telefono per chiamare il 112 e ha raccontato tutto ai militari della Compagnia carabinieri di Rovigo, quantificando anche il maltolto in un valore di circa 10mila euro in gioielli ai quali la legavano non solo logiche di possesso, ma soprattutto affettive.
INDAGINI IN CORSO
Le indagini, coordinate dal capitano Giovanni Truglio, comandante della Compagnia dei carabinieri di Rovigo, sono iniziate partendo da un dettaglio non trascurabile: la donna non ha riconosciuto accenti o cadenze dialettali “particolari” nelle parole pronunciate dei ladri, che potrebbero quindi essere non solo italiani ma, addirittura, locali. Veneti, in altre parole. La signora ha raccontato per filo e per segno i dettagli degli attimi di paura vissuti, nella speranza che dal suo racconto i carabinieri possano trarre indicazioni utili a rintracciare sia i tre banditi che la refurtiva.
LE REAZIONI
Incredulità in paese, con il sindaco Ivan Dall’Ara che ha fatto il punto sui furti che anche a Ceregnano, come in altri centri del Polesine, stanno tenendo con il fiato sospeso la popolazione: «L’ultimo episodio è avvenuto un paio di settimane fa a Canale, ma devo dire che i cittadini mi contattano quotidianamente quando qualcosa li insospettisce - afferma - Normalmente si tratta di sconosciuti che suonano ai campanelli o si aggirano per il paese a cui raccomandiamo sempre di non aprire, soprattutto nei primi giorni del mese perché si riscuotono le pensioni; giro sempre queste segnalazioni ai carabinieri. Nel periodo natalizio ci sarà la consegna dei panettoni agli “over 70” da parte di volontari, sarà l’occasione per verificare lo stato di sicurezza dei nostri anziani visto che purtroppo sono più esposti a furti, truffe e aggressioni»
Ultimo aggiornamento: 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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