Un altro ragazzo salvato da overdose, c'è una partita killer: 3 casi in 2 giorni

Sabato 7 Dicembre 2019
Controlli anti spaccio a Mestre
10
MESTRE - Il sospetto è che in città sia arrivata una partita di eroina particolarmente forte, e che i pusher la stiano vendendo tutta nella zona della stazione. Tre overdose in 24 ore, tutte in un raggio di poche centinaia di metri, sono qualcosa di più di un semplice indizio. La prima è avvenuta mercoledì: vittima un 30enne, arrivato da fuori provincia, che sarebbe stato salvato da un’iniezione di Naloxone da parte del personale del Suem. Questa sostanza, infatti, che funge da antidoto all’eroina congelandone gli effetti, è l’unica possibilità di sfuggire alla morte in caso di overdose. Non ce l’ha fatta, invece, un 24enne di Osoppo, Claudio De Simon, trovato giovedì mattina davanti all’ingresso dello scalo ferroviario mestrino. I medici hanno provato a rianimarlo a lungo, e in un primo momento ci erano anche riusciti. Una volta in ospedale, però, le condizioni del giovane si sono aggravate: poche ore dopo, nel pomeriggio, è stato dichiarato il decesso. Il 24enne friulano, mercoledì era appena uscito da una comunità di recupero. Nella notte, il passaggio a Mestre prima di tornare a casa. Qui, l’ultima dose che si è rivelata fatale. 

Giovedì pomeriggio, nel sottopasso di via Dante, altra zona frequentata dagli eroinomani in città, è toccato a un 28enne di Belluno finire in overdose. Anche per lui, come nel caso del giorno precedente, è stata provvidenziale l’iniezione di Naloxone. Portato in pronto soccorso, si è ripreso dopo poche ore e i medici l’hanno quindi dimesso. 
Resta il fatto che tre episodi in un periodo così ravvicinato, dopo mesi in cui non venivano più registrate tragedie legate al consumo di eroina, non possono essere casuali.
Gli spacciatori dell’area della stazione, ora, sono sempre nigeriani. Provengono, in gran parte, da percorsi di protezione umanitaria (rifiutata) e si riciclano come pusher. La droga che vendono non è sempre uguale: a volte ha effetti lievi, altre volte devastanti, altre ancora praticamente nulli. Dipende dal taglio, dipende dalla qualità. Il punto è che quando arriva una partita “buona”, il rischio si alza a dismisura. Non sono i tossicodipendenti storici quelli più a rischio, ma i consumatori definiti “occasionali”. Oppure quelli più deboli, come chi, nel caso di De Simon, è appena uscito da un percorso di recupero. Chi ha il fisico più debilitato, o non ha un organismo assuefatto a questo genere di contraccolpi stupefacenti, in questo momento è in pericolo. 
 
Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 20:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci