I carabinieri del Noe nell'impianto
della plastica: scatta il sequestro

Giovedì 5 Dicembre 2019
Sotto sequestro un impianto che stocca la plastica
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VALVASONE ARZENE - Operava nel settore del recupero della plastica senza certificato di prevenzione incendi e con autorizzazioni incomplete. I carabinieri del Noe di Udine hanno sottoposto a sequestro probatorio un’azienda che gestisce rifiuti in via Fornasini a Valvasone Arzene. Si tratta della Csr Srl, specializzata nello stoccaggio e trattamento di rifiuti non pericolosi, nello specifico materiale plastico e ingombrante. La società, il cui amministratore unico è un’imprenditrice di Valvasone, è stata ispezionata nell’ambito dei controlli nel settore ambientale. Tra le numerosi ispezioni effettuate in Friuli Venezia Giulia, le aziende del “ciclo della plastica” sono state particolarmente monitorate.  In via Fornasini sono state accertate violazioni di natura penale e l’amministratore unico è stato denunciato per le ipotesi di stoccaggio di rifiuti non pericolosi non autorizzato, gestione illecita di rifiuti, scarico industriale non autorizzato, nonchè assenza di Scia e certificato di prevenzione incendi.
La violazione delle prescrizioni contenute nella determina autorizzativa hanno comportato il sequestro di 5mila metri cubi di rifiuti stoccati all’esterno dell’azienda, uno stabilimento che ha una superficie complessiva di 8mila metri quadrati. Il danno - secondo le stime dei Carabinieri - ammonterebbe a 2,5 milioni di euro. Nei guai è finito anche l’amministratore di una vicina azienda che opera nel settore dei detergenti e dei materiali per la pulizia: aveva messo a disposizione un’area per consentire a Csr Srl di stoccare altri 500 metri cubi di plastica. Il deposito non era autorizzato.
A coordinare l’attività del Noe è stato il pm Maria Grazia Zaina. I carabinieri hanno operato confrontandosi con l’Arpa, il personale tecnico del Servizio rifiuti e siti inquinati della Regione Fvg e i Vigili del fuoco di Pordenone. La sinergia ha consentito di accertare violazioni di carattere gestionale-ambientale relative al ciclo produttivo dei rifiuti trattati, nonché allo scarico industriale derivante dalle acque meteoriche dilavanti sul terreno. È stata anche riscontrata la mancanza del certificato di prevenzione incendi relativo all’azienda di via Fornasini.
La società - tutelata dall’avvocato Piero Cucchisi - conta di regolarizzare la sua posizione al più presto e di riprendere l’attività di recupero e triturazione della plastica. Il legale, che sta valutando di presentare un’istanza di dissequestro, ridimensiona le contestazioni: «Non si tratta di sostanze tossiche, ci sono alcuni aspetti nelle autorizzazioni da perfezionare, dopodichè l’attività potrà riprendere regolarmente».
Ultimo aggiornamento: 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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