Muore Sandro Boato, fondatore dei Verdi e patriarca dell'ambientalismo

Martedì 3 Dicembre 2019
Sandro Boato
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VENEZIA - «Alle 5.30 di questa mattina ci ha lasciati Sandro Boato, fondatore dei Verdi italiani, prima consigliere provinciale del Trentino ed ex consigliere regionale del Trentino Alto Adige nella legislatura 1988-1993.
Nel compiangere il caro amico e stringerci attorno ai suoi cari, lo vogliamo ricordare con le parole dell'edizione del 22 novembre 1988 del quotidiano La Repubblica:
«Nella bianca Trento monta l'onda verde». Così, in una nota, Angelo Bonelli, coordinatore dell'esecutivo nazionale dei Verdi, dà notizia della morte. «Sandro Boato, - ricordano i tre, - architetto e urbanista, è stato scrittore saggista, poeta e artista. Ci ha lasciati una persona importante e significativa della cultura politica ecologista e Verde del Paese. I Verdi italiani, - concludono Bonelli, Grandi e Badiali, - abbracciano con affetto la moglie Odilia, i figli Giulia e Matteo e i fratelli Marco, Stefano, Michele e Maurizio». 

«Se n'è andato mio fratello Sandro, urbanista verde e poeta. Sandro Boato era nato a Marghera nel 1938, maggiore di 5 fratelli con Maurizio del 1939, Stefano del 1942, Marco del 1944 e il sottoscritto, arrivato nel 1947. Tutti, in un modo o nell' altro, ci siamo impegnati in politica, prima nei gruppi spontanei di cattolici del dissenso, poi in Lotta Continua e, in vario modo, con i Verdi». Sono le parole del fratello Michele Boato:  «Sandro laureato in architettura nel 1961 quasi subito si trasferisce a Trento col prof. Samonà, per redigere il primo Piano Urbanistico Provinciale d'Italia; poi rimane in Provincia per seguirne la gestione. Urbanista appassionato dell'ambiente, dai primi anni '80 si impegna nei Verdi ma le sue passioni sono soprattutto l'ecologia e la poesia. Assieme ad Alex Langer e a Marco, ha un ruolo importante nella fondazione della lista Nuova Sinistra-Neue Linke con cui, dopo Sandro Canestrini, entra in consiglio provinciale dal 1978 al 1983. Dal 1985 al 1988 è consigliere comunale di Trento, poi torna in consiglio provinciale nel 1988-1993 con i Verdi, nati da poco, a cui versa tutta la quota eccedente il suo stipendio», ricorda il fratello.

«L'impegno letterario rimane la passione più intensa di Sandro - continua il fratello Michele - , architetto prestato alla politica, e ora la moglie Odilia Zotta, assieme a Marco, curano il volume "Là dove core el me pensier in fuga", con centinaia di sue liriche in italiano, veneziano, spagnolo ed anche inglese. Ha anche tradotto un centinaio di poeti europei ed americani, nei due volumi In forma di parole. Tra le sue numerose pubblicazioni ambientali, si segnalano un volume sui Parchi naturali, vari saggi su pianificazione territoriale, salvaguardia dei centri storici e verde urbano e il panphlet Proteggere la terra dagli umani, ancor' oggi distribuito ai neo-abbonati di Gaia
».
 
Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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