​Risiko, pronti per l'invasione della Jacuzia. A Mestre il Campionato nazionale a squadre

Domenica 1 Dicembre 2019
Risiko, pronti per l'invasione della Jacuzia. A Mestre il Campionato nazionale a squadre
Si sta svolgendo a Mestre in questi giorni il Campionato nazionale a squadre Al tavolo 150 giocatori, giovani, anziani, donne giunti da tutta Italia per il titolo Tutti ai posti di combattimento: «Fuori i carrarmati. E il momento di lottare».
LA GARA
C'è chi invoca Marte e chi si definisce uno stratega del gioco in difesa e del ribaltone dell'ultimo minuto. All'hotel Bologna di Mestre, spesso luogo di conviviali e incontri eleganti, va in scena la guerra da tavolo. A sfidarsi sono in 150, i migliori giocatori dei 28 Risiko club italiani che hanno deciso di darsi battaglia per  cercare di strappare la Coppa ai Masnadieri di Castelfranco e di eleggere il proprio Campione. Centocinquanta giocatori per altrettanti nickname, dal Mastino della Scala al Corsaro nero, che rendono l'idea delle intenzioni. In treno, in auto, anche in aereo nel caso dei giocatori partiti dalla Sardegna o dalla Sicilia, oltre 250 persone hanno raggiunto Mestre per il momento annuale più atteso dagli appassionati di Risiko.
IN DIVISAE, a differenza dei tornei territoriali e dei 3 raduni del Centro, Nord e Sud, per il Campionato nazionale a squadre (alla 14° edizione) si sfoggia la divisa e, se serve, anche bandiere e altri simboli della propria città. Quest'anno era il turno dei Masnadieri che hanno organizzato il torneo insieme ai Grifoni di Venezia, una collaborazione tra gli attuali detentori del titolo nazionale e i campioni d'Italia dell'anno precedente, il 2017. Al mattino si preparano i tavoli, mentre c'è chi fa la spola tra l'hotel e l'aeroporto per recuperare nuove squadre. Da padroni di casa e titolari della coppa, i Masnadieri non si fanno mancare il Jolly Roger alla parete. Seduti ai 23 tavoli, divisi in due grandi sale, i primi 92 giocatori hanno nickname e nome del club stampato sul retro delle t-shirt.
LE TRUPPETre le squadre venete (oltre a Masnadieri e Grifoni ci sono anche le Armate scaligere), poi i club da Bergamo, Milano, Latina, Bitonto, Palermo, Cagliari. C'è Degio Ag armate gialle da Torino, Davide aka rospetto (perché ama giocare con i carrarmati verdi) da Viterbo, o Caterina Pugliese, detta Marte01, del Club degli Asinelli di Bologna. Da Siracusa sono in 15 e insieme ad altri club siciliani hanno dedicato la mattinata a un tour di Venezia con un giocatore mestrino, che è guida turistica. Anche per chi arriva dalla Sardegna è l'occasione per una breve vacanza. Per tutti gli altri è solo Risiko: Una cosa seria». Alle 14.30 la voce al microfono comincia a far alzare la temperatura. Giuseppe Castellano (detto Corsaro rosso), che per questa occasione è arbitro ma ha in campo, per i Masnadieri, suo figlio Leonardo, il Corsaro Nero, ricorda le buone prassi: «Ai tavoli non si parla, chi non gioca faccia silenzio. Adesso preparate i carrarmati». 
Nel frattempo nel corridoio scatta l'asta di cinque scatole di Risiko Challenge complete e altre cinque di avanzi: «Sono a disposizione dei nostalgici che preferiscono la vecchia edizione del gioco» spiega Davide Fasolo, in arte Cybersofo, insegnante in una scuola elementare di Mestre e giocatore dei Grifoni. Alle 15 scatta il conto alla rovescia della prima di 3 partite che in due giorni decreteranno il nuovo campione: 90 minuti di gioco e poi la sdadata, quando ci si gioca il tutto per tutto in un finale che, deciso dai dadi, può durare un attimo o proseguire ancora a lungo.
I CONCORRENTIUn'ora e mezza dopo, al primo tavolo la partita si rivela equilibrata. A sfidarsi un Vincenzo, di Sabaudia, e tre Simone. Ziz ha 36 anni, vive a Marcon, è vigile del fuoco e nel frattempo ha conquistato l'Oceania, buona parte del Sud America ed è a buon punto anche in Europa e Africa. Se la gioca alla sdadata con Bonfaldini di Bergamo, che ha i carrarmati neri. Nel finale bisogna contare, fare calcoli a mente, ma scatta anche la scaramanzia e ci si guarda intorno, a caccia di portafortuna, senza distrarsi troppo mentre si prova a conquistare gli Urali, la Jacuzia e la Siberia o a difendere la Gran Bretagna. Qualcun altro, in sala, per sciogliere la tensione ordina whisky o un bicchiere di birra. 
LE STRATEGIELa somma delle partite darà il punteggio finale. «Nel gioco a squadre - spiegano i concorrenti - si prendono punti anche se si arriva secondi quindi l'attenzione resta altissima». Il Rospetto di Viterbo, che gioca la seconda e la terza partita, ha la sua strategia: «Ci sono due tipi di giocatori, gli aggressivi e i contenitivi. Io difendo e non tiro i dadi. Studio, leggo gli avversari e i loro obiettivi e gioco le mie mosse solo quando è il momento giusto, nell'ultima mezz'ora». Questa mattina la terza e ultima partita. Con la premiazione sarà assegnata la coppa, che gira di città in città con i vincitori e si ferma solo nel caso di 3 vittorie della stessa squadra, impresa finora riuscita solo a Latina, Barletta e Firenze, ritenute le vere nemiche da battere) e i tre premi messi a disposizione dall'Avis che, con l'iniziativa Risiko fa buon sangue, approfitta dell'evento per lanciare un appello: «Qui a Venezia è emergenza sangue e siamo disperati - ricorda Fabio Reggio -, quindi divertitevi ma non dimenticatevi di chi ha bisogno di voi per sopravvivere. Diventate donatori».
Melody Fusaro
Ultimo aggiornamento: 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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