Tre coltellate alla gola: morto nel giardino dell'amica. L'autopsia non risolve il giallo di Gruaro

Martedì 19 Novembre 2019 di Monica Andolfatto
Tre coltellate alla gola: morto nel giardino dell'amica. L'autopsia non risolve il giallo di Gruaro
GRUARO (VENEZIA) - L'autopsia non svela il mistero e riapre il giallo di Gruaro. Tutto sbagliato, tutto da rifare? Ci vorranno altri 60 giorni per risolvere il rebus sulla tragica morte di Felice Olivier (originario di Castellavvazzo), trovato cadavere con tre coltellate alla gola nel giardino della casa dell'amica in via Roma 31, a Gruaro. L'anatomo patologo, Antonello Cirnelli, che ha agito su incarico del sostituto procuratore di Pordenone, Federico Baldo, titolare dell'inchiesta, si è infatti riservato due mesi per dare una risposta definitiva rispetto all'interrogativo di fondo: il 74enne residente a Vito d'Asio è stato ucciso o si è ucciso? Da quanto è trapelato, il medico legale avrebbe riscontrato delle lesioni sul corpo, oltre a quelle al capo che avevano suscitato i dubbi iniziali, che non sarebbero riconducibili a un atto volontario. Ferite che l'ex gelataio non si sarebbe potuto infliggere da solo e che quindi potrebbero aprire la strada all'azione di un terzo, prefigurando in questo modo l'ipotesi dell'omicidio. Di certo, allo stato, dunque non c'è ancora nulla. Come non vi è alcun iscritto nel registro degli indagati. Il pm aveva notificato l'avviso dell'autopsia agli eredi, ovvero i due figli Denis e Thomas Olivier che vivono a Ponte delle Alpi e a Longarone, nel Bellunese, che però non hanno nominato alcun consuletente di parte.
LA STORIATutto comincia la mattina di mercoledì scorso, 13 novembre, quando il corpo senza vita di Olivier, titolare di una gelateria in Germania, viene scoperto da M.M., 71enne udinese. Quest'ultimo, dopo aver cenato con la proprietaria dell'abitazione, Michelina Gobbato, 63 anni, maestra in pensione, si era trattenuto a dormire in loco. Olvier era supino davanti alla porta finestra della cucina. Da alcune settimane era ospite a Teglio Veneto del figlio della Gobbato, dopo che quest'ultima aveva posto fine a un lungo periodo di convivenza, giusto il tempo necessario a trovarsi una sistemazione alternativa. La pista del suicidio è maturata sulla base del forte stato depressivo subentrato all'interruzione del rapporto e di un recente episodio nel quale il 74enne si era tagliato le vene dei polsi. A rafforzare tale ipotesi anche il ritrovamento di numerosi biglietti manoscritti, con l'intenzione più o meno dichiarata di farla finita.
Monica Andolfatto
Ultimo aggiornamento: 13:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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