Le Logis, il castello di Grey Goose vodka tra le vigne di Cognac

Lunedì 18 Novembre 2019 di Nicole Cavazzuti
Le Logis ph. Nicole Cavazzuti

Già sentito parlare di Le Logis, in Cognac? È una sorta di castello del XVII secolo nella regione del Grande Champagne, un tempo residenza di produttori di cognac, dal 2012 di proprietà di Grey Goose, la vodka premium francese. A scanso di equivoci: Le Logis non è un hotel: si può affittare per eventi privati (ovviamente, il costo è in linea con il servizio ultra chic) oppure visitare su invito di Bacardi Martini, azienda cui fa capo Grey Goose. Periodicamente qui vengono ospitati infatti operatori del settore, giornalisti e influencer per due giorni di masterclass, seminari, degustazioni, cene nel segno di questa vodka premium.
 
In tutto, sono appena 14 stanze per gli ospiti. Eppure, nonostante il luogo sia decisamente esclusivo, il clima è famigliare. Per darvi l'idea, in genere nessuno chiude la porta della camera a chiave.
E poi ci si sente a casa perché gli spazi in comune sono forniti di ogni comfort, come se si fosse ospiti di un amico. In cucina per esempio si trovano a qualunque ora uova, formaggi, affettati, frutta, succhi, pane e torte; in salotto dopo cena si apre la credenza dei distillati e si predispone sul tavolo accanto al camino tutto il necessario, dal secchiello del ghiaccio agli strumenti per miscelare, senza scordare bicchieri di ogni tipo. Nella bella stagione c’è la piscina, in inverno si accende il camino del salotto e magari si suona il pianoforte.

Incorniciata dai vigneti di uve bianche usate per la produzione del cognac (con cui viene prodotta Grey Goose VX, realizzata con vodka e gocce di cognac), Le Logis si trova a 100 km circa da Bordeaux ed è una buona base per visitare in auto la regione del Cognac. E se si vuole fare una passeggiata, in dieci minuti si raggiunge Juillac-le-Coq. È un paesino di meno di 700 anime che, a dirla tutta, oltre alla chiesa romanica offre ben poco da vedere a livello artistico.

In compenso però una visita nell’unico bar-ristorante-drogheria presente (Le Coq’as) permette di assaporare l’atmosfera della provincia e di conoscere le abitudini della gente del luogo in fatto di consumi fuori casa. Che, limitandoci al beverage, sono soprattutto birra e cognac. Di Grey Goose, nel bar di Juillac-le-Coq, non c’è traccia. “La gente del luogo non beve vodka. E soprattutto, non beve distillati premium. Senza contare che ancora oggi c’è qualcuno che guarda con una certa ostilità la produzione della vodka in Cognac”, ci spiega il gestore del bar.

“All’inizio sono stato decisamente osteggiato” ci conferma il Maître de Chai, François Thibault, il creatore di Grey Goose, ingaggiato nel 1996 dall’imprenditore e distributore di distillati americano Sidney Frank per realizzare “una vodka unica, elegante e deluxe che potesse posizionarsi in una fascia di mercato superiore ai prodotti in commercio, ovvero intorno ai 30 dollari”.



Insomma, che dietro Grey Goose ci sia un’operazione di marketing è innegabile. Ma il suo successo non sarebbe stato duraturo se non ci fosse anche la qualità. “Per differenziare il prodotto e giustificare un posizionamento di mercato alto ho selezionato le migliori materie prime a disposizione in Francia”, ci racconta François Thibault. Ovvero, il grano d’inverno tipico della Piccardia, a nord di Parigi, con cui si fa il miglior pane di Francia e l’acqua del Cognac, celebre per la sua ricchezza di minerali.
Già, perché la distilleria di Grey Goose si trova in Piccardia (una scelta funzionale al reperimento di lotti sempre freschissimi), mentre la miscelazione avviene nella zona del Cognac e viene realizzata con acqua locale filtrata e poi imbottigliata.

Un’ultima curiosità: è lo stesso Thibault che ne controlla la qualità, degustando tra i 10 e i 30 campioni al giorno di Grey Goose.

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