Venezia allagata. La città respira dopo 48 ore da incubo. Ma torna lo Scirocco a 43 km/h. Prossima marea a 145 cm

Giovedì 14 Novembre 2019
Venezia allagata. La città respira dopo 48 ore da incubo. Ma alle 10.50 prevista nuova marea
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VENEZIA - Una notte tranquilla a Venezia quella appena trascorsa, senza picchi di marea né allarmi per il maltempo. La città, dopo 48 ore da incubo, ha potuto tirare il respiro. Oggi la laguna si è risvegliata con il sole, cielo limpido e temperatura più rigida, perché lo scirocco non c'è. Dopo l'emergenza per la marea che ha creato gravi danni a monumenti abitazioni e alberghi comincerà la vera e propria conta dei danni.

Si è fermato a 113 centimetri alle ore 10.30, rilevati alla Punta della Salute, il picco della marea di stamani a Venezia.

Il bel tempo e l'assenza di vento hanno scongiurato una massima prevista di 120 cm. L'onda di marea appare in calo. Ma non si può ancora tirare un sospiro di sollievo.

TORNA SCIROCCO, DOMANI PREVISTO PICCO DI 145 CM
Il Centro Previsioni e Segnalazioni Maree della Protezione Civile di Venezia prevede per un massimo di 145 centimetri alle ore 11.20 del mattino, preceduto da una punta molto più contenuta di 105 centimetri, alle ore 1.00. Il valore comporta un allagamento della superficie cittadina pari a circa il 65% del suolo calpestabile. Il Centro europeo per le previsioni a medio termine segnala il probabile arrivo di una nuova perturbazione dai quadranti orientali, che potrà causare Scirocco lungo tutto il bacino adriatico. Il vento dovrebbe iniziare a soffiare con forza moderata a partire dalle ore 16 di questo pomeriggio, si intensificherà nell'arco della notte e potrà far registrare domani, nel momento della massima astronomica, velocità massime tra 21 e 43 chilometri all'ora sotto costa e tra 43 e 64 all'ora nell'alto e medio Adriatico.

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SOPRINTENDENTE, NON SIAMO USCITI DA EMERGENZA - NUOVE MAREE
Ci saranno altre ore di alta marea con ulteriori danni. «Non siamo ancora usciti dall'emergenza, avremo ancora ore di alta marea che comporterà ulteriori danni». Lo ha detto Emanuela Carpani, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Comune Venezia e Laguna a Rai Radio1 (Radio anch'io) «Si prevedono altri picchi nei prossimi giorni. Avremo ancora ore di alta marea che comporterà ulteriori danni. Le fasi dei sopralluoghi partiranno non appena si esaurirà questo fenomeno anomalo - ha aggiunto -. Ieri abbiamo fatto una prima ricognizione esclusivamente per quanto riguarda il patrimonio demaniale e in buona parte hanno avuto tutti danni ai piani terra. Per fortuna non ci sono astati danni al patrimonio delle collezioni museali, archivistiche e librarie. Stiamo raccogliendo una prima stima». «I danni dell'acqua salata non sono immediatamente visibili - ha proseguito -. Nel momento in cui la marea passa e l'acqua si ritira, si fanno palesi con il tempo perché il sale presente nell'acqua marina si infiltra nelle porosità dei materiali: mattoni, malte, marmi, rivestimenti, intonaci e quando il clima è più secco il sale cristallizza, aumentando di volume e diventando un elemento disgregante all'interno delle porosità dei materiali».

SOLLEVARE PARZIALMENTE LE PARATOIE DEL MOSE? UN'OPERAZIONE IMPOSSIBILE
«Non è tecnicamente possibile» alle condizioni attuali il sollevamento, anche parziale in momenti di emergenza, del sistema Mose. Lo riferiscono fonti del Consorzio Venezia Nuova. L'ipotesi era stata avanzata tempo fa dall'ex provveditore alle Opere pubbliche, ma non rientra nei compiti istituzionali del consorzio commissariato, incaricato di mantenere la legalità e di completare l'opera ingegneristica. Al momento, le bocche dotate di impianti definitivi per il sollevamento sono due, quella di Lido Treporti e quella di Chioggia. L'unica possibilità risiederebbe in un ordine impartito da un'autorità pubblica preposta, e comunque - ribadisce il Cvn - il sollevamento di una parte delle dighe non 'salvà la laguna da un'acqua alta eccezionale.


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LA NOTA DELLA PROTEZIONE CIVILE - CHI E COME PUO' AIUTARE
Stanno pervenendo in queste ore, sia da Veneto che dal resto d'Italia, numerose offerte di persone che si mettono generosamente a disposizione per dare una mano nell'opera di ripristino dai danni subiti da Venezia con la grande acqua alta di martedì 12 novembre (peraltro ripetutasi più volte, a quote sempre molto elevate, anche nei giorni successivi). La Protezione civile del Comune informa però che non le è possibile prevedere l'impiego di cittadini non facenti parte delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile, queste ultime già dispiegate copiosamente dalla serata di martedì scorso su tutto il territorio comunale, con supporti anche da altri Comuni dell'area metropolitana. Questo per motivazioni di carattere assicurativo e di tutela della incolumità dei cittadini stessi. Con l'occasione, anche per conto dell'Amministrazione comunale, la Protezione civile comunale ringrazia di cuore tutti coloro che, spontaneamente e generosamente, hanno offerto il loro aiuto alla città, così gravemente colpita e li invita ad entrare a far parte dei propri gruppi di volontariato.​

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 00:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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