Vajont, il verbale del poliziotto accorso per primo dopo la catastrofe

Sabato 9 Novembre 2019 di Olivia Bonetti
Il questore Lilia Fredella e il dirigente delle Volanti, Michele Natalicchio
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LONGARONE - «Verso le 22,45 venivo informato dal mio Comando di recarmi subito in località Longarone, ove si era verificato un grave disastro per la rottura della diga del Vajont». Iniziava così la relazione dell'agente che per primo intervenne dopo il disastro del Vajont: il poliziotto della Stradale non si era ancora, nemmeno, reso conto di come si era verificata la catastrofe. È uno dei documenti che faranno parte della mostra itinerante Frammenti di storia: l'Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della polizia scientifica. Verrà inaugurata il 13 novembre alle 16, nella sede della ex Banca d'Italia in piazza Martiri. Sarà visitabile dal 16 al 23. «Questa mostra ha girato un po' tutta l'Italia - ha spiegato ieri il questore di Belluno, Lilia Fredella - e racconta la storia del nostro paese attraverso le immagini della polizia scientifica, con i cartellini e le foto dei sopralluoghi». Nella ex banca d'Italia quindi si vedranno esposte le riproduzioni dei cartellini segnaletici di personaggi come Mussolini, Pertini, De Gasperi, Togliatti, per passare alle scene di stragi, attentati, crimini lungo tutto il Novecento fino al 2018. «Ognuno cerca di dare una connotazione locale - ha detto il questore -, inserendo nella brochure e facendo un pannello a parte, un evento locale. Noi, guardando i fascicoli della polizia scientifica, abbiamo optato per i due fascicoli che abbiamo sul Vajont e su questo abbiamo costruito il nostro pannello». Per la cerimonia di inaugurazione della mostra il 13 novembre, oltre alla presenza di questore a autorità, arriveranno da Roma il direttore centrale dell'Anticrimine della polizia di Stato, Francesco Messina e il direttore del Servizio polizia scientifica, Luigi Rinella. 
Ma non è l'unico evento: ci sarà anche un convegno sul tema Dalla tragedia del Vajont alla ricostruzione industriale in programma per sabato 16 novembre alle 11.15 in Sala Bianchi. Un incontro mediato da Andrea Cecchella con il prefetto di Francesco Esposito che ripercorrerà le figure dei prefetti dell'epoca, il presidente della provincia Roberto Padrin,il professor Agostino Amantia e Pierluigi De Cesaro, presidente della Fondazione Vajont. È in quell'incontro che verrà data lettura della toccante relazione del primo intervento sul disastro redatto dal capo pattuglia, il poliziotto Gino Maresia. «Proseguivo a piedi - spiegava- verso l'abitato di Faè, attratto dal vocio di gente, finché notavo tra le macerie una ragazza di circa 16 anni ormai morta..Un gruppo di 3 persone di cui due sostenevano una donna gravemente ferita»
È la prima volta che viene riaperta la ex Banca d'Italia. Verrà riaperto parzialmente dall'ingresso fino alla scala, compresa la stanza con il caveau. 
 
Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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