Manovra, bonus bebè e meno tasse. La cedolare secca sugli affitti resta al 10%

Martedì 29 Ottobre 2019
Manovra, cedolare secca su affitti resta al 10%. Castelli: «Local tax: Imu-Tasi accorpate». Domani ultimo vertice
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L'ultima bozza della legge di bilancio è composta da 93 articoli: in cima alla manovra, all'articolo 2, c'è la sterilizzazione delle clausole Iva. Nel testo compaiono tutte le norme cardine annunciate dal governo: dal fondo per il taglio del cuneo fiscale all'intervento sulla famigliaDopo lo shock elettorale, il governo serra le fila sulla legge di bilancio. Rompere adesso non si può: con questa consapevolezza M5s, Pd, Leu e Iv si siedono al tavolo con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. L'urgenza, dopo settimane di caos, è dare un segnale che vada nella direzione dello stop a nuove tasse.

Ma poiché soldi ce ne sono pochi, i partiti si trovano a scegliere.

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Di questo si decide per due ore: che segnale dare, tutti insieme. La casa, votano tutti. E così viene bloccato l'aumento della cedolare secca sugli affitti sociali: doveva salire al 12,5% e invece resterà al 10%. Basta a siglare la tregua e, probabilmente, a far chiudere il testo entro la settimana. Ma non a firmare la pace. Perché la tensione nella maggioranza resta alta. E promette di scaricarsi sui nodi ancora aperti: dalla flat tax per le partite Iva che Luigi Di Maio vuole senza vincoli, alla «sugar tax» che Matteo Renzi vuole cancellare.

Da Bruxelles il commissario europeo Valdis Dombrovskis ribadisce le «preoccupazioni» sui conti italiani ma anche che «al momento» non c'è l'ipotesi di un rigetto della manovra. Il giudizio più complessivo arriverà dopo il 7 novembre. Ed è in nome dell'equilibrio dei conti che Conte e Gualtieri per ora arginano l'assalto alla diligenza dei partiti. Concedono qualcosa, permettendo a tutti di dirsi soddisfatti. Ma tengono fermo l'impianto complessivo della legge di bilancio da 30 miliardi. E provano ad accelerare.

Un vertice a Palazzo Chigi sigla una prima «sostanziale» intesa. Nella notte tra ministero e ragioneria dello Stato si lavora alla scrittura del documento. Poi una seconda riunione, mercoledì pomeriggio, dovrebbe dare il via libera finale alla manovra, che formalmente era stata approvata in Consiglio dei ministri due settimane fa. È un'accelerazione rispetto all'ipotesi di portare il testo in Parlamento addirittura mercoledì 6 novembre: ai tecnici viene dato l'input di chiudere entro 31 notte, consegnando il testo definito al ministro del Tesoro. Fare in fretta è un modo per evitare che l'accordo appena trovato venga subito rimesso in discussione. Il rischio c'è.

Il Movimento 5 stelle è in subbuglio. Il Pd agitato dalla «tendenza a sfasciare tutto» che hanno Di Maio e Renzi. L'alleanza che si cercava di rendere strutturale è ogni giorno di più traballante. Ma in sessione di bilancio non si può andare a votare e anche chi, come il Pd, va ripetendo che dalle urne ci guadagnerebbe, ha fuori dalla porta il fantasma della destra salviniana.

«Non voglio andare al voto - dice a SkyTg24 Nicola Zingaretti - ma la maggioranza deve cambiare passo, litigare meno e produrre di più. È l'unico modo per essere riconosciuti come un'alternativa credibile alle destre». Non dice lo stesso Di Maio, che resta su una posizione critica, ma il leader M5s, dopo lo stop all'alleanza con il Pd ha bisogno di un messaggio da dare al suo elettorato e lo stop alla «tassa sulla casa» è proprio quello che gli serve. Insieme al poter sbandierare che per le partite Iva la flat tax resterà senza vincoli.

Al vertice di maggioranza, la sconfitta umbra è un fantasma che aleggia sulla testa di tutti. Ci sono Di Maio, Dario Franceschini, Roberto Speranza e Teresa Bellanova in rappresentanza di Renzi. Dare un segnale è un'urgenza condivisa. Tanto che Conte e Gualtieri si compiacciono di vedere al tavolo una ritrovata coesione. In un altro vertice di maggioranza siglano una tregua sulle misure per la famiglia anche le ministre Nunzia Catalfo ed Elena Bonetti, che si erano contese i fondi e l'impostazione: nel 2020 si dovrebbero rifinanziare misure esistenti e asili nido per poi fare l'assegno unico nel 2021.

Ma restano la tassa sulla plastica e sulle bibite gassate, torna una tassa sulla fortuna, ci sarà - sia pur ridotta - una tassa sulle sigarette. Contro questi balzelli, da New York, promette di combattere Renzi, che si vanta di aver bloccato la «Salvini tax» di aumento dell'Iva (ha rubato uno slogan Pd, lamentano i Dem) ma rilancia la battaglia anche contro quota 100. Il Parlamento, così, il percorso della manovra già si annuncia una trincea. La coesione della maggioranza è ancora una chimera: lo spettro della crisi di governo promette di tornare.


Bonus bebè per tutti i nuovi nati, con tre soglie. Il bonus bebè vale anche per i nuovi nati del 2020 ma la sua struttura diventa universale, con tre scaglioni: 160 euro al mese per il primo anno di vita (o di adozione) fino a 7mila euro di Isee, 120 euro al mese fino a 40mila euro di Isee e 80 euro al mese per chi supera questa soglia. Lo prevede la bozza della manovra che stanzia, per il 2020, 348 milioni, che salgono a 410 nel 2021. Le risorse dal '21 arriveranno da un nuovo fondo unico, che parte con dotazione di 1,044 miliardi. Il congedo per i papà sale a 7 giorni.

Addio al super ticket sanitario da settembre 2020. Addio al super ticket sanitario, ma dal primo settembre 2020. È quanto si legge nella bozza della legge di bilancio 2020. Per compensare le minori entrate il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, cui concorre lo Stato, di conseguenza è incrementato di 185 milioni di euro per l'anno 2020 e di 554 milioni di euro annui a decorrere dal 2021.


Castelli: «Non aumentano le tasse sulle e-cig». «Non ci sarà nessun aumento di tasse sulle sigarette elettroniche». Lo ha detto il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, interpellata dall'ANSA a proposito dell'atteso aumento della tassazione sui tabacchi in arrivo con la manovra.

Castelli
«Arriva 'local tax', accorpa Imu e Tasi». «Nella manovra ci sarà il pacchetto di norme relativo agli Enti Locali, su cui ho lavorato in questi mesi. Ci saranno le misure relative alla riscossione, quelle relative all'accorpamento di Imu-Tasi nella local tax, ed i 110 milioni di ristoro per l'Imu». Lo ha detto il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

C'è la tassa sulle sigarette, vale 88 milioni. Con la manovra arriverà un nuovo inasprimento della tassazione sui tabacchi 'tradizionalì. Lo confermano fonti di governo. Il prelievo, che non interesserà le sigarette elettroniche, però sarà ridotto rispetto alle cifre circolate nelle scorse settimane e si dovrebbe fermare a 88 milioni.

C'è il bonus facciate, detrazione al 90%. Nel 2020 arriva il bonus facciate con detrazione al 90%. È quanto emerge dall'ultima bozza di 
manovra. «Per le spese documentate, sostenute nell'anno 2020, relative agli interventi edilizi, ivi inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici la detrazione dall'imposta lorda» sarà al 90%.

Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 04:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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