Muore a 14 anni nell'ora di ginnastica. «Via libera del medico sportivo pochi giorni fa»

Martedì 22 Ottobre 2019
Sukhraj Rathor, 14enne di origini indiane ma nato e cresciuto a Riese Pio X
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CASTELFRANCO - Il medico sportivo aveva dato il via libera solo pochi giorni fa. Non senza qualche tentennamento visto che, prima del rilascio del certificato di idoneità sportiva, erano stati richiesti nuovi accertamenti. Alla fine però l'elettrocardiogramma era a posto: Sukhraj poteva giocare a calcio e tornare tra le fila del Calcio Riese. «Giovedì ci era stato inviato l'esito della visita medico sportiva e venerdì aveva fatto il suo primo allenamento» conferma Pietro Gazzola, allenatore e responsabile del settore giovanile del Riese.
Lo scorso anno il 14enne era stato lontano dai campi da calcio, ma non per problemi al cuore. «Si era fatto male a un braccio, per quello non aveva giocato», spiegano i familiari. Però c'era stato un precedente malore, nel 2015, suonato come un campanello d'allarme. «Si era sentito male mentre giocava - conferma l'allenatore - ed era svenuto. C'ero anch'io quel giorno, ma successivamente non ci sono stati mai altri episodi».
 
Sukhraj aveva giocato un paio d'anni. Al terzo si era fermato, e il suo turbante era sparito dai campi del Riese. Ma all'inizio della stagione appena iniziata si era presentato di nuovo in spogliatoio: «Voglio giocare». La prima cosa da fare era sottoporlo alla visita medica sportiva, e così hanno fatto i dirigenti della società. Il nulla osta però non era arrivato subito: all'inizio era stato bloccato ed erano stati richiesti dei successivi accertamenti, eseguiti a Treviso e poi inviati a Castelfranco. Ma alla fine, giovedì, l'ultimo elettrocardiogramma, che non riportava alcuna anomalia, aveva decretato il verdetto: sta bene, può giocare. 
«L'allenamento di venerdì era andato bene e avrebbe dovuto giocare già domenica - continua Gazzola -, ma non si era presentato al campo. La sua morte è stato uno choc per tutti noi: abbiamo chiuso gli impianti per due giorni, in segno di lutto e di vicinanza alla sua famiglia e a suo fratello. Anche lui aveva giocato con noi, da ragazzino, e proprio domani avrebbe fatto il suo esordio come vice allenatore degli esordienti». 
A Riese il ragazzo con il turbante lo conoscevano tutti. Nato e cresciuto in paese, era stato uno dei più brillanti studenti delle scuole medie, oltre che un ragazzo definito da tutti dal cuore d'oro.
«Era un bravo ragazzo, ben integrato e con ottimi voti a scuola» racconta commosso il sindaco di Riese Pio X Matteo Guidolin. Impossibile non notare Sukhraj quando girava in bicicletta per il paese, nella gioia dei suoi 14 anni. Si faceva notare anche perché portava con grande orgoglio in testa un turbante colorato, segno tangibile di una fede profonda nel sikhismo. Anche ieri ne indossava uno di colore blu. «Era l'unico ragazzo sikh che frequentava fino allo scorso anno la scuola media di Riese conclude Guidolin . E oltre che bravo era fra i più disciplinato, l'unico a meritare il 10 e lode fra tutti gli studenti dell'istituto».
A.Belt

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