La tuta che ti fa provare come si sente e ci si muove a 80 anni

Sabato 19 Ottobre 2019 di Federico Fioretti
La tuta che ti fa provare come si sente e ci si muove a 80 anni
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TREVISO -  Ventenni o trentenni che si sentono alla pari di un anziano di 80 anni quando sono chiamati a compiere semplici movimenti come piegarsi o alzarsi da un letto. Non stiamo parlando di ragazzi pigri e con poca voglia di fare ma delle sensazioni che giovani e adulti provano nel momento in cui indossano la tuta Senior Experience, un autentico simulatore di vecchiaia i cui componenti, una volta adattati al proprio corpo, consentono di ottenere un effetto molto simile alle limitazioni nelle capacità moto-sensoriali tipiche degli anziani.
L'attrezzatura, munita anche di un simulatore di tremore, è stata presentata ieri all'Istituto Bon Bozzolla di Farra di Soligo nell'ambito del progetto Parliamone, costituito da una serie di incontri in favore degli ospiti della struttura e dei loro familiari. La dimostrazione delle funzionalità della tuta, progettata da un'azienda tedesca, è curata dalla svedese Tena, rappresentata ieri dalla responsabile vendite della provincia di Treviso Marika Miatto. Non appena completata l'operazione di indossare i singoli componenti, il soggetto che si ritrova bardato con il simulatore vive l'esperienza di deterioramento fisico e psichico il quale, inevitabilmente, sopraggiunge con l'avanzare degli anni.
LE SENSAZIONI E così si cammina a fatica, ci sono evidenti difficoltà per raccogliere da terra un mazzo di chiavi, allacciarsi le scarpe e salire le scale. Ma anche distendersi su un letto e rialzarsi diventa problematico. Tali effetti sono causati dal gilet con pesi che riveste il busto della persona, dal collare cervicale che limita la mobilità della testa, da polsiere e cavigliere le quali fanno vivere la sensazione di perdita di forza e alterazione della coordinazione, con le prime in grado di ridurre la capacità di presa e le seconde adatte a muoversi con un'andatura strascicata. Infine, le fasce per articolazioni poste sulle ginocchia e sui gomiti hanno la funzione di limitare la mobilità degli stessi. Per quanto riguarda la riproduzione della perdita di udito ad alta frequenza e la riduzione del campo visivo con alterazione dei colori, sono state create rispettivamente delle cuffie e degli occhiali. Le prime danno la fastidiosa sensazione di sentirsi le orecchie ovattate, le seconde aumentano la difficoltà di leggere e distinguere le colorazioni.
Il simulatore di vecchiaia non è chiaramente utile a coloro i quali abbiano già un'età avanzata ma ai familiari e al personale sanitario addetto alla cura di soggetti anziani, in modo da poter vivere in prima persona le difficoltà e la fatica provate dagli assistiti nello svolgimento delle attività quotidiane creando così una vera e propria empatia. E un'esperienza del genere, forse, fa capire l'inutilità di innervosirsi per le lentezze di chi ha superato da un pezzo il mezzo secolo di vita. «Un ragazzino di 17 anni ha raccontato Marika Miatto di Tena ha voluto provare la tuta in occasione delle giornate dedicate all'Alzheimer a Treviso ed ha poi detto di volersi scusare con la nonna per tutte le volte in cui non è stato in grado di comprendere i suoi acciacchi. Ed è importante che anche un giovanissimo se ne accorga».
Dopo aver spiegato le caratteristiche della tuta, gli istruttori sono passati alle dimostrazioni pratiche. «Questo incontro hanno spiegato si inserisce tra quelli del ciclo Anziani 2.0 e il filo rosso che li lega è la tecnologia in loro favore ma anche per i più giovani, che hanno la possibilità di comprendere meglio certe condizioni. I limiti vissuti da chi indossa la tuta riproducono similmente quelli reali dal punto di vista motorio e sensoriale». Tuta che non resterà al Bon Bozzolla ma, in caso di particolari esigenze, potrebbe essere richiesta in prestito in futuro.
 
Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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